Ancora una volta orientamenti diversi vedono istituti statali a rischio. Il rischio è quello di vedere aziende che nell’atto di svolgere apprendistato possano anche formare ed istruire gli allievi svuotando di sostanza, di fatto, gli istituti statali per la formazione professionale.
Da apprendistato a formazione professionale?
Da un lato, quindi, l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, voluto dal precedente governo Prodi, e dall’altro l’intervento del governo Berlusconi che vuole rendere i percorsi di apprendistato percorsi di formazione professionale.
“Tale innovazione stravolge la normativa originariamente prevista dal centro-sinistra – ha commentato Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione istruzione della camera -. Si tratta di un brutto ritorno al passato che mortifica gli sforzi per far acquisire a tutti i ragazzi entro i 16 anni quel patrimonio di saperi e competenze necessario per affrontare la vita adulta con consapevolezza e pari opportunità”.
Tra l’età dell’obbligo all’istruzione e quella per l’accesso nel mondo del lavoro, però, pare ci sia incongruenza. La proposta potrebbe rivelarsi inapplicabile.
“Essa, infatti – ha chiarito l’on. Ghizzoni – pare ignorare che l’obbligo di istruzione riguardi la fascia tra i 14 e i 16 anni e che il governo precedente, dal 1 settembre 2007, ha elevato a 16 anni l’età dei minori per l’accesso al lavoro e quindi anche alle attività di apprendistato (che è un contratto di lavoro, anche se a causa mista)”.
“A meno dell’abrogazione di questa previsione – ha concluso la parlamentare del Pd – è quindi impossibile accedere all’apprendistato a 14 anni e assolvere l’obbligo di istruzione in quel percorso”.
Si attende, al momento, la decisione della commissione Bilancio.