Home Archivio storico 1998-2013 Estero Dal Cdm un piccolo regalo natalizio per i precari: 16.700 assunzioni

Dal Cdm un piccolo regalo natalizio per i precari: 16.700 assunzioni

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A sorpresa, senza alcun preannuncio, nella serata del 17 dicembre, il Consiglio dei ministri ha autorizzato il ministero dell’Istruzione ad assumere 647 dirigenti scolastici, 8.000 unità di personale docente, 8.000 di personale Ata e 70 di docenti presso le Accademie ed i Conservatori di musica. La quota bissa, in pratica, quella accordata lo scorso luglio, quando furono assunti 8.000 docenti ed altrettanti amministrativi, tecnici ed ausiliari.
Se l’esiguo numero rappresenta per diretti interessati e sindacati poco più che un “contentino” (in lista di attesa rimangono sempre più di 200.00 insegnanti abilitati e 50.000 Ata con più di 24 mesi alle spalle), lo stesso non si può dire per il ministro Gelmini: “La conferma dell’autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri di 16.700 assunzioni nella scuola – ha detto a caldo il responsabile dell’Istruzione – è un ulteriore e già previsto passo avanti nella riorganizzazione del sistema scolastico”.
Anche se l’annuncio è stato fatto in netto anticipo, probabilmente per motivi di bilancio su indicazione del Mef, le assunzioni si concretizzeranno sempre in estate: quindi dopo i canonici trasferimenti del personale di ruolo. Considerando, poi, lo slittamento delle iscrizioni (che per le superiori dovrebbe ulteriormente slittare a fine marzo), è praticamente scontato che l’amministrazione potrà completare le assunzioni solo a ridosso dell’avvio del nuovo anno scolastico.
Anche se è sicuramente prematuro definire la ripartizione del contingente da assegnare ad ogni singolo profilo professionale riteniamo che non dovrebbe discostarsi molto da quello deciso dal Miur durante l’ultima tornata: i posti vacanti e le esigenze didattiche, infatti, rimangano sostanzialmente invariati. E’ bene quindi ricordare che lo scorso agosto il Miur stabilì di accordare la metà degli 8.000 posti da docente al sostegno. Meno di 2.000 vennero riservati ai maestri della scuola d’infanzia. Mentre tutti gli altri insegnanti si dovettero accontentare di un 10% scarso dei posti liberi. Una percentuale vicina a quella riservata al personale Ata: agli assistenti amministrativi il 14,50% di posti vacanti, mentre agli assistenti tecnici e collaboratori scolastici circa il 10%.