Nell’ambito della rubrica video “La Tecnica in Classico” proponiamo l’intervista a Pasquale Almirante che ci racconterà la trama del suo nuovo romanzo “Il bandito e Margherita”.
La rubrica consiste in una serie di conversazioni con esperti di varie discipline: letterarie, musicali, artistiche, con lo scopo di approfondirne alcuni argomenti e di offrire nello stesso tempo delle vere e proprie “chicche” che potranno incuriosire ed appassionare il nostro pubblico.
Nel romanzo Giacomo Etna, alias Vincenzo Musco (già direttore dell’Arena di Verona nonché scrittore e saggista) viene a San Cono, in provincia di Catania, nell’aprile del 1952 per realizzare un reportage per conto del neonato quotidiano “La Sicilia”, intorno all’assassinio a colpi di lupara di due banditi. Uno di costoro è il luogotenente del capobanda che richiama le gesta di Salvatore Giuliano sulla cui uccisione si sta intanto celebrando il processo.
E qui per caso fortuito (ma forse pure per destino) incontra Giuseppe Tomasi di Lampedusa venuto per lo stesso motivo, ma soprattutto perché ha in animo di descrivere questo paese come luogo natale del personaggio di Padre Pirrone nel suo Gattopardo, ancora in gestazione.
Una fatalità, questo incontro, che consentirà però a Margherita Di Fiore (Graetchen nel Faust di Goethe), la bellissima amante mazzarinese del bandito Vincenzo Lemuro di Riesi, il capobanda grassatore e sequestratore del campiere del barone Pandolfo e autore di altri efferati delitti, di salvarsi, insieme col fratello Valentino.
Ad ispirare la storia, con tutte le sue intricate vicende, scandite da una serie di azioni delittuose e da personaggi descritti con taglio sapiente, i giornali del tempo, che hanno raccontato con dettagli clamorosi le efferatezze della banda.
Nello sfondo di questo palcoscenico, rappresentato dal vecchio latifondo agrario, ormai in via di disfacimento, l’ombra ingombrante della mafia che non sopporta più i clamori della stampa e le invasioni della polizia, attirati proprio dalle gesta violente di una criminalità senza regole e padrone.
Un romanzo allora che si poggia su basi “storiche”, dentro cui viene a delinearsi, non solo la vita quasi ferina dei briganti, senza scrupoli e alla ricerca di sempre nuove rapine, ma anche quella dimessa e semplice, laboriosa e dura dei contadini di questa parte di Sicilia.
Il libro “Il Bandito e Margherita” è edito dal Gruppo editoriale Bonanno, Acireale (CT), 272 pagine, costa 20 euro. Può essere acquistato anche on line sul portale Amazon.
Ricordiamo, infine, che nella prima puntata de “La Tecnica in Classico” ci siamo occupati di “Amare le donne del mare” con un’intervista a Gaetano G. Cosentini che ci ha narrato del grande amore tra la ninfa Teti e il re di Ftia Peleo (i genitori di Achille) per poi passare a uno dei racconti più straordinari della letteratura italiana del ’900, “Lighea”, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa dove si descrive la singolare vicenda di Rosario La Ciura, famoso ellenista, con la fantastica sirena Lighea.