La spaccatura tra M5S e Lega si concretizza anche sulle impronte digitali e i moderni sistemi di controllo automatizzati per rilevare la presenza dei presidi a scuola: a fianco dei dirigenti scolastici, che attraverso l’Anp guidata da Antonello Giannelli hanno inviato una lettera ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, si schierano anche diversi “grillini”. Tra cui l’on. Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera.
Gallo (M5S): la ministra Bongiorno ha la testa dura
“Il m5s dal primo giorno è stato contrario ai controlli biometrici a scuola – puntualizza Gallo – e siamo riusciti ad escluderlo per i docenti e limitarlo per i dirigenti scolastici. La Bongiorno – riferendosi alla titolare della Pubblica amministrazione – ha la testa dura a mantenere uno strumento inutile e costoso per le tasche dei cittadini, quando oggi i dirigenti scolastici già sono costretti ad andare ogni giorno ben oltre l’impegno lavorativo che da contratto gli viene richiesto, come spesso è chiamato a fare tutto il personale della scuola”.
Il problema, per la Lega, è che stavolta a differenza di altre questioni, come la regionalizzazione, comunque poi messa in stand by, l’on. Luigi Gallo sembra volere parlare a nome di tutto il Movimento 5 Stelle.
Se la norma rimane solo per gli Ata avrebbe ancora meno senso
Estendendo il veto anche sul personale Ata, di cui al momento si parla poco ma che rimarrebbe l’unica categoria, qualora i dirigenti scolastici si vedessero accogliere la richiesta di stralcio della norma, a dovere essere sottoposti ai ferrei controlli biometrici.
Ma siccome amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici sono anche l’unica categoria che in altissimi casi già rileva le presenze attraverso la “timbratura” classica, viene da chiedersi che senso avrebbe installare i costosi macchinari per le impronte digitali e il controllo dell’iride solo per controllare meno di un quarto del personale in servizio in un istituto scolastico.
Ascani (Pd): al Senato il M5S dica no assieme all’opposizione
La posizione dei pentastellati non sfugge all’opposizione. “Se il Movimento 5 stelle, come dice il presidente della commissione Cultura Gallo, è contrario ai controlli con le impronte digitali sui presidi, se davvero li ritiene inutili e costosi, perché alla Camera non ha votato, compatto, contro?”, chiede Anna Ascani, vicepresidente del Pd e capogruppo dem in commissione Cultura.
“E perché – continua – al Senato non vota insieme all’opposizione per far saltare questa norma assurda, umiliante per il mondo della scuola?”.
L’on. Ascani è un fiume in piena e chiede che il M5S esca allo scoperto: “I controlli biometrici sui dirigenti scolastici, oggi sono nel Decreto Concretezza grazie al voto decisivo dei cinque stelle: se hanno cambiato idea e hanno deciso di prendere le distanze dalla testardaggine della ministra Bongiorno, come dice Gallo, votino per eliminare questa norma. Altrimenti siamo di fronte all’ennesima ipocrisia e alla conferma che a comandare nel Governo è Salvini, mentre il ruolo del partito di Di Maio è quello di fedele gregario del leghismo”, conclude la democratica.