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Tentata violenza di gruppo in una media di Salò, interviene il Ministro

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Ha fatto il giro del Paese la notizia di due studenti minorenni di 14 e 15 anni finiti in manette (e di un terzo solo segnalato perché 13enne) accusati di atti osceni in luogo pubblico per aver operato una violenza sessuale di gruppo ai danni di una compagna di classe di soli 12 anni durante una lezione di Francese tenuta nella scuola media inferiore “Gabriele D’Annunzio” di Salò, nel bresciano. Il fatto, a cui avrebbero assistito una dozzina di compagni di classe, che sembrerebbe abbiano fatto da scudo visivo per evitare che il docente si accorgesse di ciò che stava accadendo, risale al mese di febbraio ed è stato denunciato dai genitori della vittima. Secondo quanto riferito dai carabinieri di Salò, che stanno indagando sulla vicenda, l’episodio sarebbe accaduto durante il normale orario di lezioni a insaputa del professore che in quel momento stava interrogando. I tre ragazzi si sarebbero denudati davanti alla bambina, sembra infatuata di uno dei compagni di classe, per costringerla a un rapporto orale. Rapporto, che stando a quanto riferito dai genitori della vittima, non sarebbe stato consumato.
Ad aggravare la situazione dei protagonisti della violenza sarebbe il fatto che gli stessi giovani si sarebbero macchiati, negli ultimi tempi, di altri atti di bullismo spesso sfociati in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Tutta da definire la posizione del professore di Francese: che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l’autorità giudiziaria ordinaria affinché valuti l’opportunità di un provvedimento.
Una posizione particolarmente delicata sarebbe quella della dirigente dell’Istituto, Vittoria Roighi, che non ha denunciato la violenza: “rispetto il codice – ha dichiarato la preside ad un quotidiano nazionale – ma non è stupro. E’ anche più grave: adolescenti che simulano un rapporto orale, come quelli che vedono su YouTube, al Grande Fratello o all’Isola dei Famosi, che lo usano come merce di scambio, senza dare alcun valore all’intimità, al sesso. Li ho sospesi tutti, perché sono vittime e devono capire. Dietro hanno un vuoto affettivo che è colpa di noi adulti“.
La dirigente, che ha spiegato di aver scoperto tutto grazie a un tema dato dalla professoressa di Italiano sugli Ignavi di Dante, difende però l’insegnante di Francese non si è accorto di nulla. “Stava interrogando tre ragazze. Dalla cattedra non vedeva e poi Dusi è per un approccio amicale“, ha aggiunto la preside. Qualche giorno dopo è stato assegnato quel tema e si è saputo tutto “ho convocato i genitori di tutti, ho dato le sospensioni, ho sospeso dall’incarico Dusi per dieci giorni senza stipendio“. Ora però Roighi potrebbe essere denunciata, eppure non ha intenzione di sospendere il professore di Francese ‘distratto’: “ha fatto una stupidata, non accorgersi che fosse sesso una partita a briscola. Licenziarlo? Ne dovrei mandare via la metà“.
Il clamore della vicenda ha indotto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, a parlare di un fatto “di una gravità inaudita e inaccettabile. Bisogna verificare – ha aggiunto – subito le responsabilità e andare a fondo”, sottolineando che “il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti“, se i fatti saranno accertati. Il ministro ha inoltre telefonato al direttore dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire “maggiori informazioni” sui fatti accaduti chiedendogli “un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto“.
Sul caso di Salò si è espresso anche il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale, consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, secondo cui rappresenta la conferma di un “la punta di un iceberg intollerabile” riguardante un “innegabile stato di emergenza” delle nostre scuole.
Secondo Marziale è incredibile che il docente non si sia accorto “di quanto stava accadendo pur essendo in classe intento a interrogare“. Ciò rappresenta “un quadro d’insieme paradossale – ha aggiunto il Presidente – emblematico di un’istituzione incapace di attestare la propria autorevolezza e, dunque, non idonea a ricoprire il ruolo di primaria agenzia di socializzazione“.
Il presidente dell’Osservatorio ritiene, rivolgendosi alle istituzione, che sia giunto il momento di fronteggiare questa emergenza “speditamente e con atti straordinari, orientati principalmente a ristabilire il controllo, la cui mancanza è resa intelligibile da milioni di video a sfondo sessuale e ‘bullistico’ girati in classe e veicolati su YouTube“. Marziale non risparmia nemmeno i genitori: “Si sentono estranei al mondo della scuola, vanno solo a sentirsi dire il voto dei loro pargoli e magari, se non coincide con le aspettative, sono pronti a menar le mani. Se la scuola versa in queste condizioni – conclude – è anche per colpa loro“.