Home Archivio storico 1998-2013 Estero Il business non risparmia la Cina: parte l’Università dell’hamburger

Il business non risparmia la Cina: parte l’Università dell’hamburger

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La prima impressione è che fosse, complice la data in cui è stata divulgata la notizia, un pesce d’aprile con i fiocchi. O, al massimo, una “mossa” pubblicitaria ben studiata. Invece approfondendo i fatti si è scoperto che è tutto vero. Stiamo parlando dell’apertura dell’Università dell’hamburger nel Paese dove meno te lo aspetti: la Cina.
L’annuncio è stato fatto, e non poteva essere altrimenti, dal colosso mondiale del fast food, McDonald’s. L’azienda statunitense ha anche tenuto a precisare che l’iniziativa è stata voluta non certo per insegnare ai cinesi a cucinare meglio polpette e patate fritte, ma per orientare la nuova classe dirigente del più grande Paese dell’Asia orientale per superficie e al mondo per numero di abitanti.
La Cina – ha spiegato durante la presentazione Tim Fenton, presidente e responsabile per l’Asia, Pacifico, Medio Oriente e Africa – rappresenta uno dei mercati più importanti per McDonald’s”. Tanto è vero che da quelle parti il mercato del mangiare di gusto e iper-veloce, da 300 miliardi di dollari all’anno, cresce del 10% annuo, rispetto al 2-3% degli Stati Uniti.
La priorità numero uno – ha spiegato Edward Jones, general manager regionale della compagnia – è di dare un’educazione e una possibilità di carriera ai propri impiegati”. Sui contenuti dei nuovi corsi sinora vige il top secret: di sicuro si sa solo che i nuovi studenti dell’Università dell’hamburger saranno accolti all’ingresso dal simbolo dell’azienda, Ronald McDonald. Un messaggio che la dice lunga sui valori primari che verranno trasmessi ai futuri strateghi del business cinese a forma di panino guarnito di ketchup.