Home Archivio storico 1998-2013 Generico D.d.L.932/B: si dimette il relatore Luigi Biscardi

D.d.L.932/B: si dimette il relatore Luigi Biscardi

CONDIVIDI

Ha dimostrato grande fermezza e coerenza il senatore Luigi Biscardi, relatore del disegno di legge n. 932/B, alla ripresa dei lavori settimanali della Commissione Istruzione del Senato.
Dopo il dissenso della scorsa settimana (si vedano i precedenti resoconti) provocato da alcuni emendamenti al disegno di legge sul nuovo reclutamento del personale della scuola, il senatore Biscardi ha deciso di chiudere il suo rapporto con il D.d.L. del quale aveva già da alcune settimane rigettato la "paternità".
All’origine delle dimissioni sta la bocciatura, nella commissione di Palazzo Madama (da parte anche dei colleghi senatori dei DS), di un suo emendamento sull’immissione in ruolo dei precari che intendeva porre rimedio ad una situazione, ritenuta “aberrante”, venutasi a creare a causa una modifica introdotta dalla Camera. Il testo approvato dall’altro ramo del Parlamento prevedeva, infatti, che il punteggio relativo al servizio prestato nella scuola statale e non statale si andasse ad aggiungere al punteggio conseguito dai candidati nelle due prove dell’abilitazione riservata, con la conseguenza paradossale che anche i candidati che non avessero superato la prova scritta avrebbero potuto partecipare alla prova orale in virtù del punteggio acquisito tramite il servizio. Tale impostazione non era – a giudizio di Biscardi – “in alcun modo condivisibile, essendo in tal caso assai preferibile procedere dichiaratamente ad un inquadramento ope legis” .
“Se i precari debbono essere immessi nei ruoli ope legis” ha dichiarato durante la seduta “lo si dica con chiarezza e senza stratagemmi. E’ stato da poco firmato un accordo sindacale che premia i professori meritevoli, il testo votato a Montecitorio dalla maggioranza va, invece, in rotta di collisione con questo principio perché, in pratica, dispone l’assunzione anche dei docenti che non superano l’esame di abilitazione riservato ai precari”.
“La conseguenza – ha concluso Biscardi con estrema crudezza – è che un professore somaro bocciato all’esame potrà, comunque, essere assunto dallo Stato solo perché da somaro ha maturato una certa anzianità come precario”.
Molto dure le reazioni dei senatori Bevilacqua, Marri e Pace della commissione, appartenti al gruppo di Alleanza Nazionale: "Le dimissioni di Biscardi dimostrano come la maggioranza ed il Governo litighino su tutto, disattendendo quelle che sono le aspettative degli insegnanti e di tutto il mondo della scuola. Il provvedimento, che sembrava in dirittura d’arrivo, si blocca in attesa della nomina di un nuovo relatore".
Dà invece ragione a Biscardi Massimo Villone, presidente diessino della commissione Affari Costituzionali, il quale sottolinea che dovrebbe essere "finalmente rispettato il principio di accesso ai ruoli della Pubblica Amministrazione attraverso concorso. Un numero eccessivo di deroghe a questo principio finisce con il danneggiare la qualità della docenza nella scuola pubblica, il cui ruolo va, invece, difeso e potenziato".
E’ molto probabile, a questo punto, dato il prevedibile allungamento dei tempi di approvazione, che il ministro della pubblica istruzione Luigi Berlinguer decida di firmare i bandi dei concorsi ordinari per titoli ed esami nei prossimi giorni, “sganciando” definitivamente l’effettuazione dei concorsi a cattedre dall’approvazione del disegno di legge e dalla sessione riservata di esami di abilitazione.
La Commissione Istruzione del Senato continuerà l’esame del disegno di legge in sede deliberante solo dopo la nomina di un nuovo relatore da parte del sen. Adriano Ossicini, presidente della commissione.