Quando nel 1988 il quindicinale entra nel quarantesimo anno, la Direzione decide di pubblicare una serie di supplementi (due volte per ciascun annata del giornale) da dare in omaggio agli abbonati: si tratta di piccoli dossier ricchi di indicazioni e problematiche scolastiche (tra gli argomenti trattati, ne ricordiamo alcuni: l’integrazione scolastica degli alunni con handicap, i viaggi e le gite di istruzione, i sistemi educativi nella Comunità europea, l’informatica a scuola, fino al supplemento “Educare a… Tematiche utili per una crescita sociale e civile degli studenti”).
I supplementi dureranno 5 anni e si esauriranno nel 1994, in concomitanza con la nascita di “ScuolaInsieme”, che assorbirà e svilupperà questo tipo di esperienza. L’esigenza di una nuova testata che affianchi la “Tecnica della Scuola” nasce dalla volontà di approfondire delle problematiche emergenti nel sistema scolastico italiano.
“ScuolaInsieme”, diretto da Gabriella Girgenti, che per anni era stata vicedirettrice della “Tecnica”, nasce come trimestrale di cultura e informazione scolastica (ma già, visto il successo degli esordi, l’anno dopo la periodicità diventa bimestrale). Oltre ad una serie di rubriche fisse, su ogni numero viene pubblicato un dossier di 32 pagine che affronta temi di grande interesse per gli operatori della scuola.
Nel frattempo, negli Anni ’90 il quindicinale “La Tecnica della Scuola” si arricchisce di nuovi “esperti” del settore, di collaboratori, di giornalisti e la parte strettamente normativa viene affiancata da un notevole numero di commenti e articoli, con “incursioni” anche nel settore universitario (soprattutto tenendo in considerazione la transizione dalla scuola all’università), a cominciare, ad esempio, dall’introduzione negli atenei dei diplomi universitari (denominate “lauree brevi”), oggi in pratica i percorsi di laurea di primo livello.
Il 1° settembre 1996 appaiono per la prima volta sulle pagine de “La Tecnica della Scuola” le vignette di Ignazio Scaffidi Saggio, che hanno per protagonista Italo, personaggio che rappresenta una classe docente spesso delusa e demotivata in una fase di “iperattivismo” ministeriale. L’esperienza delle vignette ironiche riportate sul quindicinale culmina nella pubblicazione di “Orabuca”, un volumetto che ironicamente descrive attraverso Italo pagine di “vita scolastica”e che raccoglie consensi e successo tra i lettori.
Alla fine di questo decennio esordisce la prima collana di libri edita dalla Casa editrice “La Tecnica della Scuola”: si tratta de “La Bussola” che, nata dall’esigenza di offrire spunti utili in occasione dei concorsi a cattedre banditi in quegli anni, diventa una collana di approfondimento di vari argomenti spaziando dai testi sulla professionalità docente a quelli sulla gestione e sull’organizzazione della scuola. A questa collana ne seguono altre avviate nel nuovo Millennio: “Didateca”, che pubblica testi dedicati alle metodologie e alle tecnologie didattiche e divulga esperienze e progetti originali legati alle discipline, e “Minimax”, nella quale vengono proposti in un formato di facile consultazione e a costi contenuti i testi normativi di maggiore attualità per la scuola con i commenti di specialisti.
Nel 1998 la “Tecnica” decide di premiare coloro che rinnovano l’abbonamento regalando il “Quaderno del docente”, che nelle annate successive si arricchisce anche dal punto di vista grafico e che rappresenta non soltanto un’utile agenda relativa all’anno scolastico di riferimento ma anche una fonte di consultazione su argomenti specifici trattati nei vari anni di questa iniziativa.
Il 1° settembre del 1998, all’apertura della 50ª annata debutta www.tecnicadellascuola.it, che propone anche una Banca dati normativa che consente di consultare e stampare le norme in vigore nel nostro Paese relative al settore scolastico dai primi del Novecento ai nostri giorni.
Ma Venero Girgenti non arriva a vedere il sito perché muore, qualche settimana prima, l’8 agosto del 1998.
Alla direzione del quindicinale “La Tecnica della Scuola” gli succede la figlia Daniela Girgenti, che dirigerà anche la testata on line. Sebastiano Calogero diventa condirettore del quindicinale cartaceo per mettere a frutto ancora più proficuamente la sua esperienza di esperto nazionale di legislazione scolastica.
Nella scuola, gli Anni Novanta iniziano con un evento importante, la prima Conferenza nazionale della scuola aperta il 30 gennaio dal ministro dell’istruzione Sergio Mattarella che nel giugno dello stesso anno firma anche la legge n. 148 del 5 giugno 1990 con la quale viene riformato l’ordinamento della scuola elementare, apportando innovazioni di rilievo in questo settore dell’istruzione, come l’introduzione di tre docenti che ruotano su due classi, la scomparsa della figura del maestro unico, e l’insegnamento curricolare di una lingua straniera.
Nel 1992 entra in vigore una legge di grande civiltà, all’avanguardia nel panorama internazionale, la legge n. 104 del 5 febbraio riguardante l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili.
Nel 1994 viene approvato con il decreto legislativo n. 297 del 16 aprile il Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, suddiviso in cinque parti, che ingloba e riorganizza la normativa precedente relativa ai Decreti delegati.
L’a.s. 1994/1995 sancisce l’abolizione degli esami di riparazione nelle scuole superiori, l’introduzione dei debiti formativi e degli interventi didattici ed educativi. Da segnalare, inoltre, la legge n. 59 del 15 marzo 1997 che attribuisce alle scuole la personalità giuridica ed introduce l’autonomia funzionale, consentendo agli istituti margini ampi di progettualità, pur nel rispetto dei traguardi formativi stabiliti a livello nazionale, ma nel contempo grava di responsabilità le singole istituzioni scolastiche (nel 1999 viene pubblicato con il D.P.R. n. 275 dell’8 marzo il Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, che all’articolo 3 introduce il Pof – Piano dell’offerta formativa e con gli artt. 4, 5 e 6 definisce i termini e le modalità dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo).
Infine, dall’a.s. 1998/1999 vengono anche riformati gli esami di Stato, con l’introduzione di tre prove scritte e un colloquio; il punteggio da sessantesimi passa a centesimi – viene introdotto il “credito formativo” – e la commissione d’esame è composta da metà membri esterni e metà interni, con il presidente esterno), e l’elevamento dell’obbligo scolastico al termine del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado.