Kailash Satyarth, presidente della Campagna Globale per l’Educazione (Cge), ha dichiarato: “milioni di persone hanno esibito una cartellino giallo ai leader mondiali per chiedere la fine dell’ingiustizia che nega l’accesso all’istruzione ad un bambino su dieci nel mondo”,
In Chad, Malawi e Uganda meno del 40% dei bambini completano la scuola elementare e in media sono più di 65 gli allievi di un insegnante nella Repubblica dell’Africa Centrale, in Ruanda, in Malawi o in Mozambico.
E alla fine dei mondiali di calcio, a Pretoria si sono riuniti i leader di vari Paesi per ribadire l’impegno, assunto anni fa a Dakar e più volte reiterato, a reperire i finanziamenti per garantire a ogni bambina e bambino del mondo di andare a scuola almeno fino al termine del ciclo primario. Al summit erano assenti i rappresentanti del Governo italiano; nonostante l’Italia “si sia impegnata a stanziare almeno 10 milioni di euro l’anno per contribuire a garantire l’accesso all’istruzione globale – ha precisato Elena Avenati, coordinatrice della Coalizione italiana della Campagna Globale per l’Educazione – nel 2010 ha destinato il 70% di risorse in meno per l’istruzione rispetto all’anno scorso”.
Aaron Mokoena, ambasciatore dell’iniziativa “1Goal” e capitano della nazionale di calcio sudafricana ha sottolineato:“la storia dimostra che dove c’è l’impegno politico si possono fare grandi cose. Quattordici milioni di tifosi di tutto il mondo hanno firmato a sostegno della campagna e spetta ora ai leader mondiali il compito di far diventare realtà il sogno di una educazione per tutti”.
Si può aderire alla campagna “1Goal: Education for All!” sottoscrivendo la petizione on line sul sito internet www.cge-italia.org .