Il lato oscuro delle commissioni degli esami di Stato. Quello fatto di docenti esaminatori in non pochi casi al centro di tensioni, competizioni, scontri, lamentale, rancori. Qualche volta anche di veri e proprio vincoli clientelari. A raccontare questi inediti retroscena, in un libro-romanzo, presentato alla stampa il 26 luglio, è la 39enne Anna Maria Bruno, docente liceale e scrittrice nativa di Agrigento. È lei l’autrice, dopo le esperienze dirette sul campo, del testo dall’emblematico titolo “La scuola è finita”: un libro che, edito da La Zisa (aderisce ad “Addiopizzo” e a “Libera” di don Ciotti), attraverso un profilo critico e lo stile vivace, condito da una sottile ironia, intende raccontare storie di “mediocrità e approssimazione nel quale anche la malasanità siciliana fa la sua parte”.
Riportiamo una piccola “porzione” del libro.
Esami di Stato. Chiara ci si è trovata quasi per caso. Prima ha cercato di tirarsi indietro, poi ha ceduto. Ma in fondo voleva esserci, non se la sentiva di abbandonarle proprio ora, le sue alunne, in un momento così determinante della loro vita. Non aveva mai fatto esami prima né sapeva cosa significasse essere membro interno. Lina Anselmi glielo aveva ventilato: “Questi che vengono da fuori? Quante arie! Tutti con la puzza sotto il naso a denigrare prima di tutto i nostri programmi, che sono striminziti, poi i nostri alunni che sono asini, e tà e tà, un colpo qua e un colpo là a giudicare, a criticare mentre loro hanno fatto programmi megagalattici e hanno alunni eccellenti…”.