Nel 2018 sono state oltre 3 mila le scuole rimaste aperte anche durante la pausa estiva, nei mesi di luglio e di settembre, per contrastare la dispersione scolastica.
L’obiettivo, infatti, è quello di coinvolgere nei progetti educativi il maggior numero di studenti e famiglie.
Inoltre, circa 5mila scuole hanno avviato, invece, corsi di potenziamento per puntare sulla conoscenza delle lingue e sull’innovazione nella didattica, anche a partire dalla scuola materna.
A tal riguardo riportiamo 2 esempi:
- Il primo esempio riguarda un Istituto comprensivo della provincia di Messina, che comprende scuola dell’infanzia, elementari e medie, che ha puntato sull’educazione motoria, lo sport e il gioco didattico, con un progetto chiamato “La parola fa uguali – A scuola di Fair Play”. Partendo dal “Codice europeo di etica sportiva” del Consiglio europeo (1992), si ricorda il principio del gioco leale, il fair play, molto più esteso del semplice rispetto delle regole: “Incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. È un modo di pensare, non solo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale), alla disuguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione” si legge nella descrizione.
- Il secondo esempio riguarda un Liceo Classico Statale – Linguistico e delle Scienze Umane in provincia di Varese in cui si sono stati attivati corsi pomeridiani ed estivi. In questo istituto si sono svolti laboratori di peer education, che coinvolgono studenti tra pari. A questi si affiancano corsi di lingue come Russo e Giapponese, e corsi base di matematica, oltre a un gruppo teatrale.
Organizzato anche un laboratorio pomeridiano sulla metodologia debate, che serve a implementare le competenze argomentative ed espressive.
Le scuole, se aperte anche in estate, non devono trasformarsi in un parcheggio per gli studenti che magari non hanno altri posti dove andare. La finalità ultima dovrebbe quindi essere quella di un ampliamento dell’offerta formativa.
Ovviamente, se la scuola dovesse rimanere aperta anche in estate, si porrebbe però il problema dei docenti che dovrebbero essere disponibili anche nei mesi di riposo, ma visto il numero cospicuo di supplenti e aspiranti insegnanti in graduatoria potrebbero essere loro ad occuparsi degli insegnamenti in questo particolare periodo dell’anno.