Come avevamo previsto, alle molte promesse del Ministro Bussetti non seguiranno i fatti e a settembre decine di migliaia di cattedre saranno vacanti.
Oltre al già cospicuo numero di cattedre scoperte, si aggiungeranno infatti i posti lasciati liberi da coloro che andranno in pensione con la “quota 100”.
Le poche assunzioni previste non saranno sufficienti ed è inoltre probabile che molte cattedre non vengano comunque assegnate.
A porre rimedio (in quali tempi?) verrà chiamato ancora una volta il personale precario della scuola.
Intanto il Governo procede a colpi di inserimenti con riserva, possibili proroghe, assunzioni sub iudice.
Un Governo apparentemente abile nel creare emergenze più che governarle. Un Governo della precarietà più che del cambiamento.
Noi socialisti ci chiediamo (ammesso e non concesso che le prove Invalsi servano realmente ad evidenziare l’efficacia dell’Istruzione pubblica) come sia possibile, in una situazione di tale emergenza, meravigliarsi dei risultati ottenuti dai nostri alunni.
Noi socialisti siamo solidali con docenti, alunni e famiglie, costretti a vivere quotidianamente quella precarietà culturale a cui anche l’attuale Governo sembra abbandonare l’Italia.
Noi socialisti chiederemo ai nostri parlamentari di interrogare il Ministro su quanto accade e continueremo tenacemente a denunciare quanto avviene nel mondo dell’Istruzione pubblica.
Luca Fantò – PSI scuola