Sarebbe il caso di dire “buona la prima”: è andato bene l’esordio dei cittadini non comunitari che ad Asti e Firenze hanno preso parte alle verifica sulla conoscenza dell’italiano, divenuta da alcune settimane, con l’entrata in vigore del Collegato al lavoro, uno dei requisiti indispensabili per accedere al permesso di soggiorno lungo nel nostro Paese.
Nel capoluogo toscano hanno preso parte alle prove in 17: erano disposte su più file, un po’ come si dispongono i banchi in occasione degli esami o dei concorsi pubblici. Uno solo non ce l’ha fatta (potrà comunque subito ripresentare domanda) a collezionare l’80% delle risposte esatte ai quesiti preparati dall’Ufficio scolastico provinciale. Per gli altri è arrivato il sospirato via libera: gli annunciati test su ascolto, lettura e scrittura sono risultati impegnativi, ma sicuramente accessibili. Almeno per uno straniero che risiede nel nostro Paese da almeno cinque anni, uno degli altri requisiti imprescindibili per accedere alla verifica sulla lingua italiana. Ecco uno dei quesiti sulla padronanza del dialogo in italiano: “Scusi signora, il treno regionale per Roma è già partito?”. “No, vada allo sportello 5, vede non c’è fila”. Gli esaminandi hanno a disposizione circa un minuto per leggere, due minuti per rispondere e mettere le crocette al quiz a risposta multipla.
Presto, la Prefettura ha promesso entro ventiquattro ore, i 17 esaminati nella scuola media ‘Arnolfo di Cambio-Beato Angelico’ di Firenze, nativi di una decina di nazionalità diverse, alcune mamme hanno portato con loro i bambini in braccio, potranno verificare le risposte fornite sulla lingua italiana direttamente sul sito internet messo a disposizione del ministero dell’Interno.