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L’alunno soffre d’asma? La colpa può essere del traffico vicino casa

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Quando si scopre che fino al 41% delle patologie respiratorie sono attribuibili ai fattori ambientali sarebbe il caso, probabilmente, di interrogarci quale prezzo occorre pagare per imporre il benessere moderno, incentrato su consumi e inquinamento di ogni genere. Il dato è emerso dall’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo (Ibim-Cnr) sulla base di un finanziamento erogato da Arpa Sicilia, appena pubblicata sulla rivista scientifica Pediatric Allergy and Immunology: quel che preoccupa è che quasi un ragazzo palermitano su quattro soffre di rinite allergica e congiuntivite e oltre un terzo di allergie; 56 su cento dichiarano di essere esposti al fumo domestico; il 21,1% lamenta l’intenso traffico pesante attorno alla propria abitazione e il 15% dichiara la presenza di muffe o umidità nella propria camera da letto.
Nella ricerca sono stati coinvolti 2.150 studenti di 16 scuole medie secondarie di primo grado del capoluogo siciliano, di età compresa fra gli 11 e i 14 anni. “I soggetti sono stati indagati mediante questionari di salute respiratoria, test allergici cutanei e spirometria – ha spiegato Giovanni Viegi, direttore dell’Ibim-Cnr – . Dalla valutazione delle risposte è risultata una prevalenza di asma corrente del 4,2% e di rinocongiuntivite del 17,9%, mentre il restante 77.9% dei soggetti era asintomatico. La prevalenza di sensibilizzazione allergica, ossia la risposta positiva ad almeno uno degli 8 allergeni utilizzati per l’esecuzione del test allergico, è stata del 39,2%”.
Quel che fa pensare è che anche se a Palermo non vi sono rilevanti insediamenti industriali, questi dati si possono allineare con quelli dei maggiori centri urbani italiani e delle maggiori città del Nord d’Italia. Va inoltre osservato come tali valori, di prevalenza rilevati nell’anno scolastico 2005-2006, siano in crescita rispetto a quelli rilevati sempre nel capoluogo siciliano e sulla medesima fascia di età nell’anno 2002, nell’ambito dello studio epidemiologico italiano SIDRIA2 (+0,7% annuo per l’asma e +2,2%/anno per la rinocongiuntivite). Secondo Viegi la conclusione è semplice: “la presenza di traffico intenso intorno alla propria abitazione – ha sottolineato il direttore dell’Ibim-Cnr – è risultato fattore di rischio significativo in particolare per asma corrente, rinocongiuntivite e ridotta funzione respiratoria rispetto a chi non riferiva traffico vicino casa”.
Dai dati è stato possibile calcolare il Par (population attributable risk – rischio attribuibile di popolazione), ovvero la proporzione di una malattia dovuta all’esposizione a fattori di rischio e che potrebbe essere dunque eliminata se tale esposizione fosse evitata. Il Par complessivamente dovuto a fattori ambientali evitabili, come esposizione a fumo di sigaretta, presenza di umidità o muffe nell’ambito domestico ed esposizione a traffico veicolare pesante attorno alla propria abitazione, è risultato del 40,8% per l’asma corrente, del 33,6% per la rinocongiuntivite e del 14,1% per la ridotta funzione respiratoria. Insomma, tutto torna. Meno la volontà a fare un passo indietro. Per la nostra salute e quella dei nostri figli.