Scrivo con amarezza una vicenda che si può definire assurda.
Risparmio i dettagli di un iter faticoso che ha portato la sottoscritta ad adire alle vie legali per poter aver riconosciuto il diritto al trasferimento in una sede scolastica della propria provincia in ragione del beneficio di Legge 104/92, di cui la sottoscritta è titolare pe assistere il figlio disabile grave.
Nonostante la recente sentenza del giudice del lavoro di Messina che ha definitivamente sancito il diritto ad ottenere una sede di lavoro con Precedenza Assoluta tra le sedi disponibili, mi ritrovo a lottare, ancora, contro un sistema che sistematicamente, inspiegabilmente, nonostante allegata documentazione di verbale Inps, non mi riconosce tale diritto .
L’Usp mi colloca erroneamente, da anni ormai, in graduatoria senza il predetto beneficio. Salvo poi, in seguito a vari reclami/ricorsi emendare lo sbaglio (almeno fino allo scorso anno).
Anche quest’anno in graduatoria provvisoria e, anche dopo reclamo, in graduatoria definitiva il mio diritto di precedenza viene omesso. Cosa fare?
Chi scrive è amareggiata, stanca ed esasperata per una vicenda che turba la non già semplice situazione in cui si trova. Sono una madre che ha necessità di tranquillità per aiutare il proprio figlio. Sono una docente che ha bisogno di serenità per dedicarsi ai propri alunni.
Chiedo che persone delle istituzioni (neo ministro, colleghi che operano all’interno del Ministero) intervengano per tutelare i diritti delle madri lavoratrici e dei loro figli disabili.
Alba Dragà