Controordine, Anna Ascani resta nel PD.
Dopo un’intera giornata di voci che davano per certa l’uscita dal PD di Anna Ascani, uscita che avrebbe complicato non poco i rapporti interni al Ministero dell’Istruzione, poche ore fa la parlamentare dem ha affidato ai social un messaggio con cui comunica di non sentirsela di abbandonare il partito che lei stessa aveva contribuito a fondare.
Parlando di Matteo Renzi Ascani afferma: “C’è molto di lui, delle sue straordinarie intuizioni, della sua visione, della sua capacità di leadership. C’è il suo entusiasmo concreto e appassionato. Per questo sono certa che in tanti lo seguiranno sulla strada che oggi ha tracciato. E tra questi ci sono moltissimi miei amici, di quelli che è raro incontrare in un partito, compagni di strada che conosco da anni e qualcuno che ho conosciuto qualche mese fa, ma che in poco tempo mi ha dato tantissimo. C’è un pezzo del mio cuore, della mia storia politica e, quindi, di me. Solo che tutto questo, purtroppo, non mi basta per fare lo stesso”.
La decisione di restare dentro il PD è arrivata dopo una giornata che lei stessa definisce faticosa anche perchè ha coinciso con il suo primo importante impegno istituzionale (l’incontro con i sindacati).
“Ho pensato molto” scrive Ascani e aggiunge: “E ho anche pianto”.
La decisione del viceministro rende certamente meno complicata la vita del Ministero, ma non elimina il problema di fondo: Anna Ascani è stata una delle più strenue sostenitrici della legge 107; frizioni e attriti, quando si parlerà di questioni sensibili come per esempio la chiamata diretta o il bonus premiale, saranno del tutto inevitabili.