È possibile proibire ad un insegnante, anche se di scienze, di affrontare tematiche con gli studenti che hanno a che vedere con l’omosessualità? Sembrerà incredibile, ma è esattamente quello che stanno tentando di realizzare i Repubblicani del Tennessee, negli Stati Uniti: una commissione del Senato ha infatti dato il via libera a un progetto di legge, redatto da un senatore, che, se approvato, vieterebbe agli insegnanti delle scuole medie ed elementari di parlare di omosessualità in classe. Se la normativa, denominata “don’t say gay” (non dire gay), venisse approvata obbligherebbe agli insegnanti di non “fornire indicazioni o materiali che si riferiscono a orientamenti sessuali diversi dall’eterosessualità”.
L’iniziativa alimenterà sicuramente lo scontro tra conservatori e progressisti. Soprattutto dopo che a febbraio l’amministrazione Obama ha annunciato che non difenderà più nei tribunali federali la Section 3 del Defense of Marriage Act (la sezione della legge che definisce il matrimonio come unione tra un uomo e una donna), compiendo un primo passo verso il riconoscimento delle unioni omosessuali anche a livello federale, dopo le aperture legislative di diversi Stati.
Già nei giorni scorsi, da una parte è stato detto che il disegno di legge sull’istruzione sostiene la necessità di lasciare decidere alle famiglie quando è il momento giusto per parlare dell’argomento con i propri figli. Dall’altra, quella degli attivisti che combattono per i diritti dei gay, si tratta di una forma di discriminazione, dal momento che il provvedimento non estende il divieto all’intera sfera sessuale, ma la limita a quella omosessuale. Lo scontro è solo agli inizi.