Giornata di manifestazioni sul clima, oggi, in tante città.
Quello che dispiace è leggere, come oramai è purtroppo costume diffuso, giudizi sommari su questi ragazzi, su queste manifestazioni, mettendo in evidenza incongruità o contraddizioni, contrapponendo, poi, scienziati a scienziati, politici a politici, ecc..
I “gretini”, quasi un modo per dire il più esplicito “cretini”: strumentalizzati, opportunisti, perché non manifestano al pomeriggio o alla domenica, superficiali, perché portano alcuni le scarpe firmate, e chi più ne ha più ne metta.
Dagli anni sessanta è sempre successo che queste manifestazioni giovanili siano diventate il bersaglio sarcastico di tanti cosiddetti “adulti”, di tanti saccenti.
Invece, vivendo in mezzo ai giovani, io mi permetto di invitare tutti a rispettarli, generazione dopo generazioni, per quelli che sono, con le loro passioni e con le loro contraddizioni.
È la forza, ma anche la bellezza della adolescenza.
Che è ricerca di un sentiero di vita, di senso della vita.
Pur tra tante contraddizioni.
Che sentano il tema climatico è comunque un bene, perché è una questione che toccherà loro affrontare quando saranno, da adulti, responsabili di questo o quell’aspetto della nostra vita.
Aiutiamoli, invece, accompagnandoli in queste e altre sfide globali.
Perché hanno questo sì bisogno di “adulti significativi., non superficiali od eterni adolescenti.
Hanno bisogno di punti di riferimento coerenti, che dicano loro anche alcune sane verità.
E diamo a loro il tempo di capire, di farsi un’idea di come vanno le cose, supportati da passione, conoscenza e sensibilità.
I giovani oggi sono pochi, rispetto al passato, se li confrontiamo con gli adulti e gli anziani.
Sono e saranno il nostro futuro.