La tassa sui voli per finanziare la scuola, proposta dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti con quella su merendine e bibite gasate ancora prima di sedere sulla poltrona più importante del Miur, andrebbe a danneggiare i docenti e gli Ata assunti fuori regione: per tornare a casa, infatti, periodicamente molti di loro utilizzano l’aereo. È curioso che si tratta degli stessi lavoratori verso i quali il responsabile del dicastero dell’Istruzione ha detto che bisognerebbe avere maggiore attenzione, anche economicamente, perché con gli attuali stipendi non ce la fanno ad arrivare a fine mese.
La contraddizione è stata sottolineata da Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, intervenuto il 2 ottobre a Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione ‘L’angolo del direttore’.
“Si andrebbe a prendere e a togliere”
“Paradossalmente – ha detto Giuliani –, la paventata tassa sui voli, proposta dal ministro, riguarda anche i precari e neo assunti della scuola e li andrebbe a penalizzare. E siccome sono gli stessi dipendenti per i quali sempre il titolare dell’Istruzione ha caldeggiato un aumento di stipendio, contemporaneamente, si andrebbe così a prendere e a togliere”.
Tempi stretti
“Riteniamo che per introdurre questo genere di tasse occorra un confronto maggiore tra le parti interessate e al momento i tempi di approvazione per la prossima Legge di Bilancio appaiono decisamente stretti: è probabile – ha concluso Giuliani – che, sempre se il Governo dovesse rimanere in vita, il provvedimento dell’Iva intelligente passi al 2021”.