Mentre Salvini e Mario Pittoni sollevano una protesta di piazza contro il decreto legge scuola, che hanno definito “ammazza precari”, l’ex Ministro Bussetti, per rispondere al Presidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati Luigi Gallo, fa un post facebook dove scrive che il decreto scuola è molto simile a quello portato avanti da lui quando ancora ricopriva il ruolo di Ministro dell’Istruzione.
Post Facebook dell’ex Ministro Marco Bussetti
L’ex Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è intervenuto sui social sulla questione del decreto legge scuola, c’è sembrato un intervento in controtendenza rispetto a quello molto più duro e deciso di Matteo Salvini. Il post di Bussetti è sembrato a molti un clamoroso autogol.
“Sono sorpreso da quanto dichiarato dall’onorevole Gallo, presidente della commissione Istruzione della Camera. Gli vorrei solo ricordare che le misure contenute nel decreto legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri sono simili a quelle portate avanti quando ero io ministro e già autorizzate dal Mef oltre che condivise con le Organizzazioni Sindacali. Un copia e incolla nemmeno ben riuscito visto che la normativa che avevo previsto era decisamente migliorativa nell’assorbire la grave piaga del precariato nella scuola rispetto a quella decisa dal governo in carica. Nessun bluff, quindi. Un consiglio spassionato: studi di più”.
Ecco il tweet di Luigi Gallo M5S
L’11 ottobre l’On. Luigi Gallo del M5S è intervenuto sui social facendo un tweet ripreso da La Tecnica della Scuola.
“#decretoscuola dopo “il non servono soldi” dell’ex ministro Bussetti della Lega inizia una nuova fase per l’istruzione con 77mila assunzioni e nuovi ispettori per maggiore qualità nella scuola. Presto avremo giovani in cattedra per una #scuola pronta al futuro”.
Tecnici del Miur e sindacati dicono la loro
Abbiamo ascoltato al Miur alcuni tecnici dei tavoli di confronto per la messa a punto del decreto legge del 6 agosto 2019 e quello dell’11 ottobre 2019.
C’è stato spiegato che nel decreto legge del 6 agosto, approvato dal Consiglio dei Ministri con la formula “salvo intese”, erano state inseriti i percorsi abilitanti che tecnicamente dovevano essere eliminati dal decreto e inseriti in un disegno di legge ad hoc. Per cui il testo del 6 agosto, mai andato in Gazzetta Ufficiale a causa della crisi di Governo, sarebbe stato modificato significativamente prima della sua definitiva approvazione. Stessa cosa hanno spiegato alcuni sindacalisti ascoltati che hanno espresso piena soddisfazione per l’accordo raggiunto sul decreto legge.