“Una scuola in cui venga in qualche modo compromessa la regolarità degli esami, abitua gli studenti alla scorrettezza, commette un’ingiustizia verso chi conta solo sulle sue forze e infine svaluta il senso dell’esame come momento importante di verifica delle capacità degli allievi”. Si rivolge agli ormai prossimi Esami di Stato, attraverso un vero e proprio appello nazionale, l’ultima ‘crociata’ dei professori, intellettuali ed esperti di formazione facenti capo al cosiddetto “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità”. In pochi giorni la chiamata a raccolta, riassunta in un documento ‘postato’, ha raccolto oltre 400 consensi, soprattutto dai commissari e presidenti assegnati in questi giorni alle 28.000 Commissioni di maturità.
L’aderire al documento rappresenta un atto importante, perché costituisce un impegno morale a prendere seri provvedimenti laddove dovessero riscontrare la presenza, in sede d’esame, di cellulari o mini-pc collegati. E di opporsi strenuamente a qualsiasi ‘aiutino’ nello svolgimento delle prove, come il passare ai candidati traduzioni e soluzioni. Perché “certi atteggiamenti – si legge nel documento – non sono affatto un modo di ‘fare il bene dei ragazzi’ e anzi feriscono la giustizia e il merito“. I promotori dell’iniziativa sostengono, inoltre, che “l’esempio di comportamenti coerenti con i valori che si insegnano costituisce per i giovani la più efficace educazione alla legalità“.
Il documento si chiude con una sorta di ‘giuramento’ pubblico: “è con questo spirito che noi sottoscritti commissari e presidenti di commissione dichiariamo pubblicamente che ci impegneremo per far sì che gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della legalità, dell’equità e dell’imparzialità, a tutela del prestigio della scuola italiana, di coloro che vi operano con ammirevole impegno e dei tanti studenti che si preparano con serietà a questa importante prova“.
L’iniziativa, presentata presso il liceo Visconti di Roma, sta riscuotendo favori anche tra i sindacati di settore: secondo Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, “è perfettamente coerente con l’impegno per la tutela e la valorizzazione dell’impegno professionale dei docenti che da sempre contraddistingue l’azione del nostro sindacato”.
“Piena condivisione sullo spirito e sui contenuti della dichiarazione”, è giunta anche da Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi ed alte professionalità della scuola. Anche Gregorio Iannaccone, presidente nazionale Andis, ha detto che inoltrerà “la proposta ai dirigenti dell’Associazione perché possano divulgarla”.