Sulla questione dei diplomati magistrale la partita è più aperta che mai. Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, nella video-intervista rilasciata al nostro direttore, Alessandro Giuliani, è chiaro sull’argomento: “Il tema non è stato trattato nel decreto legge ‘salva-precari’, perché non si è trovata la convergenza in sede di discussione. E non c’erano le coperture. Pure i laureati in Scienze della formazione primaria hanno le loro ragioni: bisogna agire con equilibrio. Le sentenze di licenziamento vanno rispettate, garantendo anche la continuità didattica. Proveremo a trovare una soluzione in sede di conversione del decreto”.
AGGIORNAMENTO: Diplomati magistrale, si va verso una soluzione: resteranno in servizio
Sul tema dei diplomati magistrale è in corso una riunione al Miur tra i rappresentanti del ministero e i sindacati. Si chiede al Ministero una misura che tuteli i docenti licenziati in corso di contratto, così da garantire la continuità didattica.
In una nota, infatti, le sigle sindacali hanno ribadito “la grande urgenza di una misura a tutela della continuità didattica, che verrebbe calpestata dai pronunciamenti in arrivo in corso d’anno, con il conseguente avvicendamento di insegnanti sulle cattedre, anche nei casi di sostegno, in cui famiglie e alunni coinvolti pagherebbero un prezzo inaccettabile”.
Interrogazione Leu sui diplomati magistrale
La senatrice (Leu) Loredana De Petris, intanto, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’istruzione affinché si intervenga al più presto in merito alla questione dei diplomati magistrale.
L’onorevole ricorda come “le situazioni per i diplomati magistrali che saranno depennati dalle Gae, o che tra qualche mese avranno la stessa sorte di altri che sono stati depennati e licenziati a causa delle sentenze di merito negative, possono differire da caso a caso”: intanto, però, “si stanno consumando numerosi licenziamenti, ultimo quello della quarantina di maestre licenziate a Lodi”.
Il video integrale dell’intervista in esclusiva al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti
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Storia dell’abilitazione del diploma magistrale
Fino a quasi 20 anni fa, l’ordinamento scolastico prevedeva che l’abilitazione necessaria per l’accesso a concorsi per il ruolo della scuola elementare (oggi si chiama scuola primaria) si ottenesse con il diploma abilitante alla fine del percorso di studi degli istituti magistrali. Questo fino al 1999, quando la legge cambiò con l’introduzione delle Graduatorie Permanenti (oggi GaE) e l’adozione del doppio canale.
Queste graduatorie verranno utilizzate per l’assunzione ogni anno del 50% dei posti disponibili per le immissioni in ruolo (l’altro 50% sarà preso dalle graduatorie dei concorsi). Per accedere alle Graduatorie permanenti vengono richiesti i seguenti requisiti: per tutti 360 giorni di servizio, per i docenti della scuola dell’infanzia e della secondaria, di primo e secondo grado, l’abilitazione conseguita grazie al concorso mentre per i docenti della primaria l’idoneità conseguita in un concorso.
Con la Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, si trasformavano le Graduatorie permanenti in Graduatorie ad Esaurimento (GaE). Derogando ai requisiti richiesti dalla 124/1999 viene consentito l’accesso alle GaE a tutti gli abilitati, anche a quelli abilitati con le SISS e ai laureati in Scienze della formazione primaria, che non hanno acquisito tale abilitazione tramite concorso.
Così come riporta Gilda Professione docente, vengono invece esclusi dalle GaE i diplomati magistrali in possesso del diploma abilitante conseguito entro l’a.s. 2001-2002 nonostante il Decreto Interministeriale del 10 Marzo 1997, con il quale si dava attuazione alla Legge 341/90, che sopprime gli Istituti magistrali, all’art. 2, comma 1, garantisse il valore abilitante ai diplomi magistrali per coloro che avevano frequentato i corsi “iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998” e per i titoli “comunque conseguiti entro l’a.s. 2001-2002”.
I diplomati magistrali vengono dunque inseriti nella III fascia delle graduatorie d’istituto, senza quindi alcuna possibilità di essere immessi in ruolo.
Da questo momento inizia il contenzioso e migliaia di diplomati, sostenuti dalle organizzazioni sindacali. si rivolgono alla magistratura per ottenere il riconoscimento del valore abilitante del loro titolo di studio ed essere inseriti nelle GaE così da guadagnarsi l’assunzione in ruolo.
Il Miur, con i Decreti ministeriali, 235/2014 e DM 325/2015 mantiene il divieto di inserimento in G.A.E. dei diplomati magistrali entro l’anno scolastico 2001-2002.
Nel 2015 il Tar del Lazio interviene sui due decreti ministeriali e li ritiene affetti da nullità e il Consiglio di Stato con le ordinanze 4312/15 e 4313/15 apre nuove prospettive per l’inserimento nelle GaE della primaria e dell’infanzia ai diplomati magistrali entro il l’a.s. 2001-2002.
Nel mese di novembre 2015 l’Avvocatura dello Stato ha chiesto alla Corte di Cassazione il regolamento di giurisdizione per definire a quale giudice (ordinario o amministrativo, ndr.) spetti la competenza nei ricorsi presentati dai diplomati magistrali ante 2001-2002 ai fini dell’inserimento nelle GaE.
Il resto è cronaca.