A dicembre, quando la riforma dell’Università era sul punto di essere approvata, gli studenti hanno visto in lui l’unico membro delle istituzioni capace di accogliergli e di comprenderli. Non solo a parole. A distanza di oltre sei mesi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano si è detto e trovato di nuovo vicino a loro, spendendo parole di sostegno ad una categoria – i giovani – troppo spesso messa in secondo ordine per fare spazio all’arrivismo degli adulti. E da alcuni anni anche dalle scelte della politica e dei Governi che si succedono. L’apice di questa distanza tra giovani ed istituzioni, ma anche tra giovani e adulti, si è probabilmente toccato alcuni giorni fa, quando i componenti del coordinamento Liste per il Diritto allo Studio, facente capo al Consiglio nazionale degli studenti universitari, ha inviato una lettera al ministro Gelmini per chiedere di trovare un modo per ampliare i posti riservati ai giovani docenti. Nella lettera c’era scritto: “Chi vuole fare l’insegnante se lo scordi, almeno per dieci anni. Se tutto andrà bene. (…) Il governo ha compiuto la sua scelta (calcolata o subita): sta dalla parte dei già abilitati non ancora immessi in ruolo e inseriti nelle graduatorie a esaurimento. Una scelta, è inutile nasconderlo, che soddisfa pienamente le richieste dei sindacati e privilegia i ‘diritti acquisiti’”. Diritti che però le nuove generazioni non sembrano più avere. Come se fossero destinati a mettersi in fila. Ed attendere il loro turno con pazienza.
Durante un dibattito con il presidente della Repubblica Federale di Germania, Christian Wulff, il nostro Capo dello Stato ha voluto prendere le distanze da questa rassegnazione prevalente: “alla mia età – ha detto Napolitano con una punta di commozione – ci si può ancora entusiasmare. L’unica cosa per cui mi entusiasmo è l’Unione europea e siete voi“, ha aggiunto rivolto a una platea di trenta studenti e ricercatori italiani e tedeschi.
L’occasione per dimostrare la vicinanza alle problematiche giovanili da parte di Napolitano è stato l’incontro presso il centro italo-tedesco di Villa Vigoni a Loveno di Menaggio sul Lago di Como, con il presidente tedesco ed un gruppo di giovani italiani e tedeschi sul futuro dell’Europa. Durante il piccolo “question time”, con i Presidenti che hanno risposto a braccio alle domande dei ragazzi, il capo dello Stato ha osservato che tra i giovani c’è “assai più sensibilità e consapevolezza” del ruolo dell’Ue. Del resto sono sempre più quelli che guardano all’estero, spesso per cercare una soluzione al problema lavoro.
L’occasione per dimostrare la vicinanza alle problematiche giovanili da parte di Napolitano è stato l’incontro presso il centro italo-tedesco di Villa Vigoni a Loveno di Menaggio sul Lago di Como, con il presidente tedesco ed un gruppo di giovani italiani e tedeschi sul futuro dell’Europa. Durante il piccolo “question time”, con i Presidenti che hanno risposto a braccio alle domande dei ragazzi, il capo dello Stato ha osservato che tra i giovani c’è “assai più sensibilità e consapevolezza” del ruolo dell’Ue. Del resto sono sempre più quelli che guardano all’estero, spesso per cercare una soluzione al problema lavoro.