Si svolgerà in un’aula di Tribunale il vero scrutinio dell’alunna di 6 anni Lacco Ameno, uno dei paesi dell’isola di Ischia, bocciata nei giorni scorsi dai docenti della scuola primaria che frequenta perché reputata troppo immatura per l’età: la famiglia ha infatti preso malissimo la comunicazione della scuola che la bimba avrebbe dovuto ripetere l’anno. Così male da convincersi a presentare ricorso al Tar.
Alla base del ricorso vi sarebbero tre motivazioni: la prima, la più importante, è che la figlia sarebbe stata messa all’ultimo banco, lasciata al suo destino e non aiutata; la seconda è che la scuola e la Asl non avrebbero fatto di tutto per assegnare alla giovane l’insegnante di sostegno (sembra perché i medici non si siano detti d’accordo); la terza motivazione risiede nel fatto che le maestre e la dirigente scolastica non avrebbero comunicato ai genitori la gravità della situazione.
Di parere opposto si è detta la preside, che ha prima difeso l’operato delle maestre, reputate esperte e sicuramente all’altezza della situazione, tanto da fare di tutto per cercare di coinvolgere la bambina ad impegnarsi e studiare a casa (ma sembrerebbe con risultati modesti, poiché non avrebbe imparato completamente nemmeno lettere e numeri). La dirigente ha poi spiegato che il parere della Asl sulla necessità di assegnare o meno il docente di sostegno ad un alunno non è impugnabile. Almeno dalla scuola. La famiglia, infine, sarebbe stata informata in tempi non sospetti.
Per i giudici che dovranno chiarire i fatti (in genere non ci si ferma mai al primo grado) si profila, insomma, un’estate impegnativa: dovrà infatti verificare la bontà delle due versioni, diametralmente opposte. Potrebbe anche decidere di far valere i pareri delle insegnanti, dei medici della Asl e, se proprio necessario, di qualche compagno di classe della bimba. Una situazione intricata, insomma. Su cui probabilmente un signore togato, sicuramente più avvezzo ad interpretare norme e ricorsi che programmi scolastici e valutazioni, potrebbe non essere proprio la persona più adatta per dire l’ultima parola.