Di fonte alla insicurezza, rilevata tra i cittadini, la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, così risponde al Messaggero cha la intervista: «Ci sono alcuni indicatori economici che non possono essere ignorati: l’Istat ci dice che a Roma i disoccupati sono 200 mila e che il 51% della popolazione residente ha un reddito inferiore ai 15 mila euro. Inoltre, si consolida una tendenza anagrafica che incide sulla percezione della sicurezza: il 22,5% per cento delle persone ha più di 65 anni e in quella condizione di età ci si sente comunque più deboli e più esposti ai pericoli».
Un intreccio sinergico fra istituzioni
«La sicurezza è una partita che si gioca su livelli diversi e che richiede un approccio integrato delle istituzioni coinvolte».
La scuola
Tuttavia «ritengo che quello su cui si deve appuntare la nostra attenzione sia soprattutto l’efficace impiego delle risorse attraverso una visione innovativa dei servizi di controllo mentre il contesto criminale evidenzia la presenza di bande giovanili, fuori da logiche criminali più strutturate, sulle quali bisogna intervenire con un approccio sinergico che veda il coinvolgimento anche delle istituzioni educative».
I giovanissimi e l’istruzione
«Purtroppo la diffusione dell’uso di sostanze stupefacenti riguarda sempre di più fasce di giovanissimi. È un fenomeno preoccupante che chiama in causa in primis le famiglie e il ruolo educativo della scuola».