Le polemiche sulla prova di pre-selezione per l’accesso al concorso per 2.386 posti di dirigente scolastico stanno ormai dilagando.
In molti siti Internet si moltiplicano le segnalazioni di “sviste” o di veri e propri errori contenuti nelle domande e persino nelle risposte dei quesiti pubblicati nel sito del Ministero
In una lettera inviata oggi, domenica 4 settembre, al Ministro Gelmini e al Capo Dipartimento Biondi, l’Associazione docenti italiani rincara la dose e segnala “numerosi dati preoccupanti”.
Secondo l’Adi le risposte indicate come esatte dal Ministero contengono un numero rilevante di errori nelle risposte indicate come esatte.
Per non parlare – sempre a parere dell’Adi – delle domande prive di contestualizzazione alle quali è pertanto impossibile dare risposta oppure di domande incomprensibili o illogiche.
E non mancano, continua l’Associazione, riferimenti a norme non più in vigore assunte invece come vigenti.
E’ il caso, ad esempio, di un paio di quesiti della prima area (i nn. 697 e 698) relativi alla funzione del tutor prevista dal decreto legislativo n. 59/04 anche se la norma in questione è stata cancellata da provvedimenti successivi.
L’Associazione segnala anche l’inadeguatezza e l’incoerenza di numerosi quesiti rivolti a un concorso per l’area V della dirigenza (la maggior parte delle domande dell’area 7 sulle tecnologie informatiche riguarda questioni estremamente tecniche che nulla hanno a che fare con le competenze e le conoscenze che devono possedere i dirigenti scolastici).
L’Adi si rivolge al Ministro non solo per segnalare il disagio dei candidati, “costretti a impegnarsi su dati sbagliati” ma anche per evitare che gli errori contenuti nelle prove pregiudichino la regolarità del concorso e offrano una facile occasione per un contenzioso giudiziale.
“Ciò – sottolinea l’Associazione – sarebbe un grave danno per tutti, per l’Amministrazione e per i candidati, ai quali dovrebbe essere garantito un minimo di affidabilità sulla correttezza e validità delle procedure che si stanno avviando”.
C’è da credere che nei prossimi giorni le polemiche e le proteste proseguiranno e si estenderanno.
Vedremo se il Ministero saprà riconoscere gli errori e operare di conseguenza.