Il commento di Italia Viva sulle dimissioni di Fioramonti è quanto meno sferzante.
A parlare sono Gabriele Taccofondi e Daniela Sbrollini, capigruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera e al Senato: “Se veramente ci si vuole battere per avere più risorse per la scuola bisogna stare in Parlamento, non all’estero, non a presentare un libro o a fare conferenze stampa”.
“In quattro mesi – ricordano Toccafondi e Sbrollini – questa maggioranza ha votato un decreto scuola, con 50mila assunzioni e risorse. Non è quanto volevamo, ma, nella legge di Bilancio, risorse per l’istruzione ce ne sono. Tutto questo grazie ai parlamentari di maggioranza, perché di contributi del Miur ne abbiamo visti pochi e soprattutto non abbiamo mai visto il ministro”.
“Alla luce di queste considerazioni – aggiungono ancora i due parlamentari di IV – le dimissioni di Fioramonti stupiscono: se veramente ci si vuole battere per avere più risorse bisogna essere presenti nelle sedi istituzionali in cui si decide e non all’estero o a presentare libri”.
Toccafondi e Sbrollini, insomma, accusano senza mezzi termini l’ex Ministro di aver lavorato più per la sua visibilità personale che per il bene della scuola e concludono ricordando che “la scuola e l’università hanno bisogno di risorse ma anche di riforme che partano da concetti come qualità, merito, valutazione, autonomia”.
Si tratta ora di capire se con il post-Fioramonti si inizierà davvero a parlare di interventi di sistema, perché fino ad ora le due maggioranze di Governo nate dopo il voto del marzo 2018 non sono riuscite a presentare un progetto di scuola strutturato e credibile. Anche le ultime misure adottate, contenute nel decreto scuola, sembrano forse adatte ad affrontare alcune storiche emergenze legate al problema del precariato ma non prefigurano quelle soluzioni strutturali di cui il nostro sistema scolastico avrebbe bisogno.