La manovra-bis è legge (la n. 148 del 14 settembre ed entra in vigore dal 17 settembre).
Per quanto riguarda scuola e pubblico impiego ci sono alcune modifiche rispetto al testo del decreto legge originario (il n. 138 del 13 agosto scorso).
Salta la norma con la quale si disponeva la soppressione degli enti pubblici con meno di 70 dipendenti e che avrebbe provocato la chiusura dello stesso Invalsi.
Il comma 7 dell’articolo 1 prevedeva il blocco delle tredicesime dei dipendenti pubblici delle Amministrazioni che non raggiungono gli obiettivi di risparmio stabiliti dai documenti di programmazione economico-finanziaria.
Il testo modificato stabilisce invece che a “pagare il conto” di eventuali mancati risparmi dovranno essere i dirigenti responsabili, mediante una riduzione del 30% della retribuzione di risultato.
Resta invece intatto anche il comma 21 secondo cui i dipendenti della scuola che maturano i requisiti per la pensione dal 1° gennaio 2012 in poi non potranno lasciare il lavoro nel mese di settembre ma dovranno aspettare l’anno successivo; in pratica dovranno lavorare un anno in più.
In materia di buonuscita restano le regole contenute nel decreto.
Chi cesserà dal servizio per anzianità dopo il 31.12.2011 dovrà aspettare 24 mesi (e non 6 come accade ora).
Per chi andrà in pensione a 65 anni di età o con 40 anni di servizio il tempo di attesa
sarà invece di almeno 6 mesi.
Salve, infine, le festività civili del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno mentre saranno accorpate alle domenica le feste del santo patrono.
Un po’ tutti i sindacati sono sul piede di guerra.
Unicobas e Sisa hanno già proclamato uno sciopero per il 7 ottobre, mentre FlcCgil annuncia manifestazioni e iniziative nel territorio.
La Cisl si prepara agli stati generali del pubblico impiego per il 14 ottobre e chiede al Governo di “voltare pagina”.
La Uil, per parte sua, sceglie la strada dello sciopero e annuncia una fermata di tutto il pubblico impiego per il 28 ottobre.