Il convegno costituisce il seminario conclusivo del progetto Interim, finalizzato a facilitare l’ingresso dei non occupati con qualifica medio-alta nel settore del lavoro d’ufficio.
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come la formazione professionale, grande risorsa per ogni attività, sia per l’interinale una strategia assolutamente indispensabile. Se non c’è, il lavoratore rischia non solo di essere ritenuto di serie B, ma anche di incontrare notevoli difficoltà per inserirsi nello stesso lavoro in affitto. Questo, pur non ancora decollato al Sud, secondo le stime presentate, coinvolgerà nel 1999 250-300mila persone mentre per i prossimi cinque-sei anni, se esteso a tutte le qualifiche, potrà interessare più di un milione di persone ogni dodici mesi, “creando” circa 100-130mila posti aggiuntivi a tempo pieno.
Tenendo presenti le esperienze degli Stati in cui il lavoro in affitto è da tempo in vigore – in Italia è stato introdotto solo due anni fa con la legge n. 196/1997, si può inoltre ipotizzare che l’occupazione temporanea possa trasformarsi in un posto fisso. In considerazione di tutto questo, perché riesca a diffondersi, l’interinale non può non puntare sulla formazione. Da questi presupposti è nato il progetto Interim che, promosso dall’Enaip e dalle principali agenzie di lavoro interinale italiane, ha permesso a molti degli inoccupati e disoccupati di lunga durata partecipanti ai corsi (150 ore di formazione, di cui 30 di stage in aziende di sei regioni) di trovare subito un posto. Per gli altri, resta la possibilità elevata di averlo entro sei mesi dalla conclusione dell’esperienza formativa.