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Maturità 2020, ecco come orientarsi fra norme vecchie e nuove

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Per chi vuole o deve tenersi aggiornato sulla maturità 2020, quali sono, in sintesi, le norme vecchie e nuove da tenere presenti per la sessione di giugno 2020?

1) La riforma del 2017 avviata nell’a.s. 2018-2019

La norma fondamentale da tenere sempre sotto gli occhi è il D.lvo n. 62 del 13 aprile 2017, collegato alla Buona Scuola e approvato all’epoca della ministra Fedeli, che delinea la nuova struttura dell’esame e il relativo punteggio. Un aspetto importante riguarda i requisiti obbligatori per l’ammissione, due dei quali trovano piena applicazione proprio nell’anno in corso:

          Frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato.

          Votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi (con possibile voto di consiglio adeguatamente motivato per l’ammissione con una insufficienza)

          Partecipazione alle prove predisposte dall’Invalsi in italiano, matematica e inglese.

          Svolgimento dell’attività di Pcto secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio.

Il D.lvo 62/2017 stabilisce anche le caratteristiche generali delle due prove scritte, ma rinvia a successivi decreti ministeriali i dettagli sui quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove  e per le griglie di valutazione nazionali.

Quanto al colloquio, è sempre il D.lvo n. 62  che ne stabilisce finalità e articolazione:

          Partenza dai materiali proposti dalla commissione al candidato (“testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera”).

          “Breve relazione” sull’esperienza di alternanza scuola lavoro, oggi Pcto.

          Accertamento delle conoscenze e competenze di Cittadinanza e Costituzione.

2) I decreti ministeriali del 2018-2019 ancora validi

Il DM n. 769 del 26/11/2018 è tuttora un riferimento normativo di basilare importanza perché stabilisce i “Quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove scritte” e le “Griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi”.

I Quadri di riferimento sono coerenti con le Indicazioni Nazionali per i licei e con le Linee Guida per gli istituti tecnici e professionali. Chiariscono i criteri e gli obiettivi in base ai quali saranno costruite le prove d’esame e forniscono indicazioni relative a:

          Caratteristiche e struttura.

          Nuclei tematici fondamentali e obiettivi.

          Valutazione.

Il DM n. 37 del 18 gennaio 2019 individua le discipline oggetto della seconda prova scritta per l’a.s. 2018-2019, e specifica le modalità organizzative e le fasi del colloquio, partendo dai materiali scelti dalla commissione. Quest’anno, sostanzialmente lo svolgimento dell’esame orale non cambia, però è cancellato il tanto discusso sorteggio delle buste da parte del candidato.

3) Le nuove norme relative al corrente anno scolastico 2019-2020

La CM n. 2197 del 25-11-2019 offre una “prima panoramica” relativa all’organizzazione e allo svolgimento dell’esame di Stato per l’a.s. 2019-2020, insistendo sulla sostanziale continuità normativa, ma anticipando alcune parziali modifiche, che non toccano l’impianto definito dal D.lvo n. 62/2017. In sintesi:

          Diventa obbligatorio per l’ammissione lo svolgimento delle prove Invalsi e dei Pcto (ex Asl), per i quali l’anno scorso c’è stata la sospensione in via transitoria.

          Lo svolgimento del colloquio, l’oggetto e la finalità della valutazione non cambiano minimamente.

          Sarà abolito il sorteggio fra le tre buste, per volontà dell’allora ministro Fioramonti.

          Almeno una delle tracce della tipologia B (analisi e produzione di un testo argomentativo) dovrà riguardare l’ambito storico.

Il quasi contemporaneo D.M. n. 1095 de 21 novembre 2019 stabilisce appunto che “per quanto concerne la tipologia B, almeno una delle tre tracce deve riguardare l’ambito storico”. È una integrazione alla normativa precedente, ma non va a toccare i ponderati equilibri del quadro di riferimento di cui al DM n. 769/2018.

L’ultimo provvedimento finora pubblicato è il DM n. 28 del 30 gennaio 2020 che individua le discipline oggetto della seconda prova scritta e le discipline affidate ai commissari esterni. L’articolo 2 tratta del colloquio. Le uniche novità si trovano al comma 5: sarà la commissione stessa a provvedere non solo alla predisposizione dei materiali “in numero pari ai candidati maggiorato del trenta per cento”, ma anche all’assegnazione degli stessi ai candidati. Probabilmente il Ministero più avanti emanerà qualche altra istruzione sui criteri e le modalità da seguire.

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