I progetti non vanno fatti durante le ore di lezione perché vanno ad ostacolare la didattica, quindi devono essere solo extracurriculari e non paralleli alle ore di lezione. Inoltre, svolgendoli durante le ore di lezione, danneggiano la professionalità di quei docenti che nelle ore mattutine a scuola si dedicano anima e corpo alla didattica tenendo a cuore la formazione dei propri alunni.
E poi vi sono anche delle ricadute economiche: docenti che non fanno progetti durante le ore curriculari contro docenti che, invece, li svolgono. Si innesca così una furibonda guerra tra poveri e a farne le spese sono sempre gli alunni.
E’ noto che un tempo non c’era i progetti né curriculari, né extracurriculari: esisteva la programmazione educativo-didattica ora si stilano, progettazioni didattiche, schede di progetti con una miriade di obiettivi e finalità da far girare la testa. Tante vuote parole che non trovano alcuna efficacia nella pratica quotidiana del lavoro nelle classi e ricadute positive sugli alunni.
È ora di prendere in considerazione o meglio di tornare alla didattica tradizionale, quella che ha funzionato per oltre settanta anni e che poi è stata cestinata perché vecchia ed obsoleta.
Invece dei progetti sforziamoci di preparare una generazione di alunni preparati che si approprino delle competenze importanti per la vita lavorativa e che sappiano risolvere i problemi reali che, di volta in volta, si presentano. Insomma ritorniamo a “fare scuola” con la esse maiuscola, rendendola più formativa anche con i nuovi mezzi di informazione che sono veramente potenti.
La scuola di un tempo ha formato generazioni di alunni che hanno dato lustro al nostro Paese, invece, ora siamo ripiombati in un mostruoso analfabetismo di ritorno.
Mario Bocola