La Lega ha messo a punto un piano di interventi per affrontare l’emergenza coronavirus da sottoporre al Governo.
Si tratta di dieci punti e si va dal rinvio del pagamento dell’Iva fino ad aiuti per le piccole imprese e ad un piano straordinario per il turismo.
Per quanto riguarda la scuola Salvini, che ne ha parlato anche direttamente con Conte, chiede che la chiusura dell’anno scolastico (o per essere più precisi la conclusione delle lezioni) venga posticipata.
Apparentemente potrebbe sembrare una misura di buon senso, ma in realtà non sarebbe facile metterla in pratica.
Certamente nella scuola primaria non sarebbe complicato prolungare le lezioni di pochi giorni anche perché, a conti fatti, nelle regioni dove c’è stata l’ordinanza di chiusura si sono persi non più di 2 o 3 giorni di attività didattica (più complicato sarebbe per le regioni che dovessero ordinare la chiusura a partire dalla prossima settimana).
Ma, per le scuole secondarie di secondo grado, il recupero sarebbe pressochè impossibile, come ci hanno spiegato diversi dirigenti scolastici che abbiamo interpellato.
In questo ordine di scuola, infatti, subito dopo il termine delle lezioni, fissato al 10 giugno, si dovranno svolgere gli scrutini mentre il 15 giugno sarà necessario convocare la prima seduta delle commissioni per gli esami di Stato.
Analogo problema c’è per la secondaria di primo grado dove gli esami si devono concludere entro il 30 giugno.
Ovviamente sarebbe possibile spostare le date degli esami di Stato, ma una misura del genere avrebbe conseguenze di non poco conto, a partire dal fatto che in tal caso gli esami si protrarrebbero fino alla metà del mese di luglio e forse oltre.
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