Prevedere lezioni sul gioco di azzardo per permettere agli studenti di migliorare la loro conoscenza e la loro comprensione del gioco d’azzardo. L’originale richiesta è giunta in questi giorni al Governo britannico da “GamCare”, un’organizzazione che sostiene i malati del gioco cercando di prevenire e ridurre l’attaccamento spasmodico per quella che si può configurare come una vera e propria mania con motivazioni pisco-patologiche.
Secondo “GamCare” partire da 12 anni i bambini dovrebbero essere istruiti sulle “scommesse responsabili” per poter così affrontare la piaga del gioco d’azzardo, che oggi coinvolge nella sola Gran Bretagna 100.000 giocatori con meno di 18 anni.
Il Governo ha già fatto sapere di essere consapevole della portata del problema e che accetterà l’invito. I ministro ombra per l’Istruzione, il laburista Stephen Twigg, ha detto senza mezzi termini che quella dell’organizzazione che sostiene i malati del gioco è “una proposta che bisognerebbe testare. Con l’aumento del gioco d’azzardo on line – ha sottolineato – c’è un evidente bisogno di garantire una corretta informazione a bambini e ragazzi. E’ giusto che, come con le dipendenze da droga e alcool, i ragazzi siano informati per prepararsi ad affrontare il mondo degli adulti. Il Governo dovrebbe prendere in considerazione tale monito“.
Ma non tutti gli addetti ai lavori si sono detti favorevoli. Alcuni pedagogisti hanno spiegato che l’iniziativa potrebbe rivelarsi un boomerang:potrebbe infatti “stuzzicare” l’interesse per il gioco in molti ragazzi che oggi ne sono lontani, trasformandoli in nuova generazione di giocatori d’azzardo. Scettico anche il parlamentare conservatore e presidente della Commissione Istruzione dei Comuni, Graham Stuart: si è detto contrario all’idea di rendere la scuola “una cura per tutti i mali della società“, sottolineando che “il suo compito principale è garantire agli studenti le basi di una buona istruzione”. Che però, è il caso di ricordare, non si può certo raggiungere se tempo e risorse mentali vengono spese per scommesse e puntate.
Il Governo ha già fatto sapere di essere consapevole della portata del problema e che accetterà l’invito. I ministro ombra per l’Istruzione, il laburista Stephen Twigg, ha detto senza mezzi termini che quella dell’organizzazione che sostiene i malati del gioco è “una proposta che bisognerebbe testare. Con l’aumento del gioco d’azzardo on line – ha sottolineato – c’è un evidente bisogno di garantire una corretta informazione a bambini e ragazzi. E’ giusto che, come con le dipendenze da droga e alcool, i ragazzi siano informati per prepararsi ad affrontare il mondo degli adulti. Il Governo dovrebbe prendere in considerazione tale monito“.
Ma non tutti gli addetti ai lavori si sono detti favorevoli. Alcuni pedagogisti hanno spiegato che l’iniziativa potrebbe rivelarsi un boomerang:potrebbe infatti “stuzzicare” l’interesse per il gioco in molti ragazzi che oggi ne sono lontani, trasformandoli in nuova generazione di giocatori d’azzardo. Scettico anche il parlamentare conservatore e presidente della Commissione Istruzione dei Comuni, Graham Stuart: si è detto contrario all’idea di rendere la scuola “una cura per tutti i mali della società“, sottolineando che “il suo compito principale è garantire agli studenti le basi di una buona istruzione”. Che però, è il caso di ricordare, non si può certo raggiungere se tempo e risorse mentali vengono spese per scommesse e puntate.