Anche l’Anief aderirà alla doppia giornata di scioperi, programmati per il 9 e 10 gennaio dal Sisa, il Sindacato indipendente scuola ambiente, indetto per protestare contro l’elevazione dei requisiti richiesti ai dipendenti per accedere alla pensione: l’organizzazione guidata da Marcello Pacifico sostiene che “lo Stato non deve obbligare i cittadini a lavorare dopo 40 anni di contributi: il lavoro serve per promuovere il benessere sociale ed economico del Paese, non per tappare soltanto i buchi dei conti pubblici. Né si può impedire alle giovani generazioni di trovare un lavoro quando se ne cristallizza l’offerta con l’allungare sine die la data per ottenere la pensione. Così si rendono precarie le vite di intere generazioni, senza aumentare la produttività”.
Secondo l’Anief, quindi, la soluzione all’inasprimento delle norme, che per chi non accederà alla pensione di anzianità a settembre (indiscrezioni indicano un boom di richieste) comporta un “salto” di anni non indifferente, non può essere che quella di “concedere agli statali la stessa finestra per la pensione concessa ai privati della classe 1952”. Il sindacato ritiene che arrivare allo sciopero è un sacrificio, ma se a volte è inevitabile per mandare chiari messaggi al Governo: “proclamare uno sciopero – sostiene l’Anief – è sempre un evento traumatico, anche se l’unica opzione per un sindacato che, se non rappresentativo, non ha altri strumenti se non i ricorsi, per fare ascoltare le proprie ragioni, quando gli altri non ottengono niente ai tavoli contrattuali”.
La decisione di incrociare le braccia il 9 e 10 gennaio, inoltre, rafforza il connubio che l’Anief ha stretto con la Sisa, in vista delle elezioni Rsu del prossimo marzo. Gli scioperi però non si esauriranno con le date coincidenti con l’avvio delle lezioni dopo le vacanze natalizie: “ci schiereremo – annuncia il giovane sindacato – anche al fianco dell’USB, il sindacato con cui abbiamo chiesto il cambio delle regole per le elezioni RSU (assemblee in orario di servizio, liste nazionali, voto ai precari), per incrociare le braccia insieme il 27 gennaio prossimo nello sciopero proclamato da Usb, Slai-Cobas, Cib-Unicobas, Snater, Usi, Sicobas”. La tornata di astensioni dal lavoro prevede poi un alto appuntamento, per febbraio o marzo: “concluderemo questo primo trimestre di protesta con uno nuovo sciopero generale, se lo stato di agitazione proclamato, il 4 gennaio 2012, non si raffreddi nell’incontro programmato con i rappresentanti del Miur presso il Ministero del Lavoro, il 10 gennaio prossimo”.