Con la legge n. 211/2000, il Parlamento italiano ha istituito il Giorno della memoria in ricordo della Shoah e delle persecuzioni subite anche da omosessuali, dai sinti e dai rom, da altre minoranze e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti nonché le leggi razziali in Italia (introdotte nel 1938 dal regime fascista).
Ma la ricorrenza serve anche per ricordare il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
La scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo; gli istituti di ogni ordine e grado, pertanto, sono invitati ad organizzare cerimonie e momenti di riflessione al fine di mantenere vigile la memoria per impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dell’Olocausto possano ripetersi.
La scuola rappresenta il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo; gli istituti di ogni ordine e grado, pertanto, sono invitati ad organizzare cerimonie e momenti di riflessione al fine di mantenere vigile la memoria per impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dell’Olocausto possano ripetersi.
Tra le iniziative suggerite, anche la lettura in aula di alcune pagine de “Il diario di Anna Frank” o del romanzo di Primo Levi “Se questo è un uomo” (magari la poesia che ne costituisce la prefazione).
Un forte impatto emotivo hanno gli incontri organizzati con persone che vissero quei tragici fatti e soprattutto le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio o dei familiari di vittime delle persecuzioni.
Partendo dalla considerazione che “chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo”, la memoria della Shoah rappresenta un monito per il presente ed il futuro e permette di far maturare nei giovani un’etica della responsabilità individuale e collettiva, dando un contributo alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole ed alla realizzazione di una pacifica convivenza, contrastando il pregiudizio e il razzismo.
Tra i vari eventi e manifestazioni, oltre alla visita ai campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau, in Polonia, che nei giorni scorsi hanno effettuato 130 studenti e il gruppo di docenti accompagnatori, ci è stata segnalata un’interessante mostra fotografica (riguardante anche ritratti femminili di testimoni della Shoah ed immagini scansionate da fotografie originali dell’epoca che riproducono momenti di vita nei ghetti dell’est Europa prima del tragico epilogo). allestita presso il Foyer del Salone Dugentesco a Vercelli ed inaugurata il 25 gennaio alle ore 18.30 (aperta tutti i giorni sino all’8 febbraio).
Ed il 27 gennaio saranno premiate al Quirinale le scuole vincitrici del concorso “I giovani ricordano la Shoah”, promosso dal Miur in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e rivolto agli alunni al fine di approfondire studi e ricerche sul tragico evento che ha segnato la storia europea del Novecento.