Secondo gli ultimi dati diffusi da una nota del Ministero della Pubblica Istruzione, su 1.355.000 domande presentate, sono poco più di 1.159.000 quelle accolte. Per la scuola materna le domande sono 377.454 (pari al 27,85% del totale), per le elementari 337.126 (pari al 24,88% ), per la scuola secondaria 640.690 (pari al 47,27%)
Prevale decisamente la compagine femminile che nella materna rappresenta il 96,69% dei concorrenti, nelle elementari il 94,66% e nella secondaria il 68,42%.
Per quanto riguarda l’istruzione primaria l’età dei candidati è compresa fra i 21 ed i 29 anni (materna ed elementare), mentre per la scuola secondaria è fra i 30 ed i 34 anni. Per il ministro Berlinguer, si tratta di una grande occasione che ha il nostro sistema educativo “per svecchiare l’insegnamento, trovare forze fresche e motivate, poiché oggi l’età media dei professori è di 45 anni”. Tuttavia, a dimostrazione del fatto che l’aspirazione al posto sicuro non ha età, c’è da sottolineare che oltre 12.000 candidati hanno più di 49 anni.
Il 51,69% per cento delle domande arriva dal Sud d’Italia: in testa la Campania con 222.714 domande, segue la Sicilia con 195.338, mentre nel Nord il maggior numero di domande è stato presentato in Lombardia, ben 153.091.
Gli aspiranti docenti dimostrano una certa disponibilità a spostarsi pur di trovare lavoro. Ben 15 candidati su 100, infatti, hanno presentato domande in regioni diverse da quelle di residenza. La regione più "gettonata" è la Lombardia, dove più di una domanda su tre (il 35,74%) proviene da candidati residenti in altre regioni. Al secondo posto, l’Emilia Romagna col 34,55%, seguita dal Veneto col 26,07% e dal Piemonte col 21,36%. I valori più consistenti di potenziale pendolarismo si registrano nelle regioni meridionali: oltre un quarto della domande presentate in Abruzzo e in Puglia sono orientate verso altre regioni e, su 100 candidati residenti in Sicilia, 38 hanno richiesto la Lombardia, 11 il Veneto, 10 l’Emilia Romagna e solo 7 la Calabria.
Le aree disciplinari di insegnamento più richieste nelle scuola secondaria sono quella economico-giuridico, quella delle lingue straniere, quella linguistico-letterario, quella fisico-informatica e matematica.
Il numero di posti disponibili rimane un’incognita. Ai 63.000 posti vacanti, quantificati dal Ministero, se ne aggiungerebbero altri 25.000 derivanti da nuovi pensionamenti. Il totale, quindi, dovrebbe raggiungere quota 88.000, anche se per avere un quadro definitivo bisognerà aspettare la scadenza dei termini di presentazione delle domande di pensionamento prevista per marzo 2000. Da considerare, infine, il taglio all’organico previsto dalla finanziaria di quest’anno, che impone una riduzione del personale dell’1%, cioè circa 9.000 cattedre in meno.