Solo qualche giorno fa, infatti, la Corte dei Conti ha approvato e registrato il decreto interministeriale 184 che regolamenta la complessa operazione. In precedenza la magistratura contabile aveva sollevato qualche dubbio ed aveva richiesto ulteriori chiarimenti ai Ministeri interessati.
Contestualmente il MPI ha emanato una circolare, la n. 297 del 10 dicembre, con la quale viene risolto un problema che stava creando non poca preoccupazione soprattutto nelle scuole materne ed elementari.
Le maggiori difficoltà interpretative ed applicative riguardano infatti lo scodellamento dei cibi nelle mense, il servizio di custodia degli edifici scolastici, nonché altre attività rientranti nell’assistenza scolastica in genere.
La C.M. 297 chiarisce defenitivamente che "il cosiddetto scodellamento, effettuato dal personale trasferito, continuerà ad essere svolto dal personale medesimo".
La stessa circolare introduce un importante elemento di novità anche sotto il profilo normativo generale in quanto "prospetta l’opportunità che, mediante apposite convenzioni, fra le scuole interessate e l’ente locale e con il consenso del personale trasferito, lo stesso personale continui a svolgere anche quei compiti che permangono, quale assistenza scolastica, nella competenza dell’ente locale".
"Nelle convenzioni medesime – prosegue la circolare – verrà indicato anche il corrispettivo di tale servizio che l’Ente Locale verserà all’istituzione scolastica, la quale lo introiterà nel relativo fondo, per la corresponsione del compenso per le funzioni aggiuntive secondo le modalità e termini previsti dai contratti integrativo e decentrato".
Come dire che, pur in attesa della completa attribuzione dell’autonomia, le scuole possono sottoscrivere convenzioni con altri Enti Pubblici.
Sulla conclusione della vicenda l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) manifesta soddisfazione pur precisando che "tutte le operazioni necessarie alla erogazione del pranzo, rimangono di competenza dei comuni".
Secondo l’Anci ciò significa che "tutte le funzioni collegate al riordino dei refettori e al rigoverno delle cucine e delle stoviglie rimangono di competenza dei comuni".
Complessivamente l’operazione riguarderà diverse decine di migliaia di operatori scolastici; a partire dal 1 gennaio tutto dovrebbe funzionare come prima anche se non è ancora stato risolto il problema dei tanti piccoli Comuni dove la pulizia dei locali scolastici è tuttora affidata a dipendenti comunali che svolgono anche molte altre mansioni e che non verranno trasferiti allo Stato.