Il disegno di Legge sulla riforma degli organi collegiali delle scuole, proposto dall’on. Volentina Aprea del Pdl, è partito a vele spiegate e con l’appoggio del Pd, nella persona dell’on. Manuela Ghizzoni che in un comunicato esprime il suo compiacimento per quanto realizzato, visto pure che questa materia è ancora disciplinata dai Decreti delegati risalenti ai primi anni settanta.
Dopo un primo momento di disaccordo, per via della ventilata trasformazione delle scuole in Fondazioni su modello privatistico di ispirazione statunitense, è stata raggiunta una intesa basata soprattutto sulla implementazione di una maggiore autonomia delle Istituzioni scolastiche.
A dare delucidazioni adeguiate è l’agenzia “Dire” secondo la quale: alle scuole “è riconosciuta autonomia statutaria coi cui verranno regolate “l’istituzione, la composizione e il funzionamento degli organi interni, nonché le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica”. Verranno costituiti pure nuclei di autovalutazione interni e potranno avere partner pubblico-privati per potersi sostenere economicamente. Ma non potranno costituirsi in Fondazioni. Il Pd, infatti, si è messo di traverso e ha ottenuto la cancellazione della parte sulle Fondazioni.
“Le cose che non ci convincevano sono state eliminate dal testo”,dice Manuela Ghizzoni. “Restano l’autonomia statutaria, ma sono fuori le Fondazioni. Per noi è importante che nelle scuole non si crei commistione fra la missione educativa e altre esigenze strumentali. Il rischio sarebbe stato quello di appaltare funzioni a soggetti esterni alla comunità educante. Soggetti che potevano interevenire in modo improprio sul progetto educativo”.
Di traverso è però ora l’Italia dei Valori, tramite l’on. Zazzera: “Una legge che così scritta non serve a nulla. Una bella cornice senza il quadro.
Questa legge è monca, perchè non c’è alcuna proposta sul profilo giuridico dei docenti, su formazione e reclutamento degli insegnanti, non dà risposte al problema della stabilizzazione di 200mila docenti precari in graduatoria. È una legge inutile, nata senza confronto con i rappresentanti della scuola, sindacati e associazioni. Una legge calata dall’alto e voluta da Pd-Pdl-Udc che comunque non esclude l’ingresso delle fondazioni e l’aziendalizzazione della scuola“.
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