Il Decreto Scuola ha confermato le misure previste per i candidati esterni, che avevamo già anticipato nei giorni scorsi.
L’art. 1, comma 7, del Decreto-Legge n. 22 dell’8 aprile 2020 prevede infatti che i candidati esterni svolgano in presenza gli esami preliminari, ma solo al termine dell’emergenza epidemiologica. L’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo sarà invece svolto nel corso della sessione straordinaria, normalmente prevista a settembre. La configurazione dell’esame di Stato per i candidati esterni corrisponderà a quella prevista per i candidati interni dalle ordinanze che il Ministero emanerà. Quindi, come per i candidati interni, l’Ordinanza ministeriale disporrà l’eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio, articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio per garantire la completezza e la congruità della valutazione. Questo se non si dovesse rientrare a scuola, come ormai sembra inevitabile, entro il 18 maggio 2020.
Quando sarà possibile sostenere gli esami di idoneità?
In un precedente articolo abbiamo già sollevato il problema, riportando i dubbi legittimi di un nostro lettore, in merito all’esame preliminare che dovrà sostenersi in presenza, a conclusione dell’emergenza epidemiologica in corso.
LEGGI: Maturità 2020, per i privatisti esami a settembre: come faranno ad iscriversi all’Università?
Ma quando questo sarà possibile?
Un’altra lettrice, Claudia Frisano, ci scrive: “In sostanza, noi privatisti sosteniamo gli esami di idoneità, che io avrei dovuto fare dal 25 al 29 maggio 2020, al termine dell’emergenza epidemiologica. Questo termine quando sarà? Purtroppo nessuno può saperlo, potrebbe essere a giugno, come ad agosto, come l’epidemia potrebbe continuare tutta l’estate e protrarsi per 1 anno. Quindi noi privatisti non abbiamo una data per il nostro esame di idoneità, passeremo mesi e mesi supponendo che potrebbe essere il giorno seguente, oppure i due mesi successivi. La ministra Azzolina, comunque, suppone che questa emergenza sanitaria finirà sicuramente entro settembre, dato che scrive che i candidati esterni sosterranno l’esame di maturità in presenza nella sessione straordinaria del mese sopracitato. Pertanto, dopo aver sostenuto l’esame di idoneità all’esame di stato in una data imprecisata durante l’estate, sosterremo l’esame di maturità in presenza a settembre”.
E continua: “La Ministra, però, in questi giorni, dice che al Ministero stanno lavorando a un piano per la didattica a distanza per il prossimo anno scolastico, nel caso che il Covid19 dovesse ripresentarsi a settembre con l’arrivo dell’autunno. La domanda mi sorge spontanea: come fanno ad essere sicuri che noi privatisti potremo sostenere l’esame in presenza a settembre, se stanno già facendo dei piani per la didattica a distanza nel caso il virus tornasse? Cosa faranno a quel punto con noi candidati esterni? Rimanderanno il nostro esame a data da definirsi? Magari quando l’emergenza sanitaria finisce di nuovo? Potrebbe essere giugno 2021. Oppure ci faranno finalmente fare l’esame di maturità in via telematica, come faranno gli studenti a giugno? A questo punto avrebbero potuto farcelo fare ora anche a noi, invece di farci stare mesi senza avere il nostro diploma”.
L’emergenza ha colpito anche i privatisti
La lettrice non manca di osservare che questa emergenza sanitaria ha interessato anche i candidati esterni. “I privatisti spesso si preparano con l’aiuto di lezioni private: con questa emergenza le mie ripetizioni sono state interrotte. Anche noi abbiamo, quindi, un problema bello grosso nel come gestire la nostra preparazione”.
I privatisti discriminati rispetto ai candidati interni
“L’esame di idoneità – scrive Claudia Frisano – serve a verificare l’idoneità di un candidato esterno a sostenere l’esame di Stato; tale candidato deve essere idoneo tanto quanto i suoi colleghi che hanno frequentato l’anno scolastico e hanno preso dei voti: in sostanza, deve ottenere la sufficienza in tutte le materie. Dato che quest’anno sono ammessi all’anno successivo e all’esame tutti, anche coloro che hanno insufficienze gravi, perché noi privatisti dobbiamo fare l’esame di idoneità? E perché i privatisti delle scuole medie non devono? Mi sembra alquanto discriminante”.
Quale soluzione?
La soluzione proposta dalla nostra lettrice: “Tutti vengono ammessi all’anno successivo e all’esame di stato, anche i candidati esterni per l’esame di terza media: è giusto che anche i candidati esterni per la maturità ricevano lo stesso trattamento. Non siamo studenti di serie B, siamo anche noi delle persone che cercano di ottenere un titolo di studio, e non ammetterci all’esame, ma pretendere da noi un esame di idoneità senza una data sicura che a nessun altro viene richiesto (neanche ai privatisti per l’esame di terza media, non smetterò mai di ripeterlo abbastanza) è una discriminante. Oltre al danno anche la beffa: il nostro esame va sostenuto in presenza a settembre, mentre qualunque altro studente lo farà in via telematica a giugno”.
Come si farà con i test universitari di ammissione?
Sempre nel precedente articolo abbiamo già sollevato il problema delle inevitabili ripercussioni che questo slittamento degli esami a settembre per i privatisti comporterà per le iscrizioni all’Università.
In proposito anche Claudia Frisano scrive: “Come faccio ad iscrivermi se non ho neanche il diploma? È giusto che io prenda la maturità con tutti gli altri studenti italiani, e che abbia la possibilità di trascorrere tranquillamente l’estate e di prepararmi agli esami di ammissione all’università. Impedire ai candidati esterni di sostenere l’esame di maturità a giugno è discriminante e compromettente, specialmente per chi, come me, ha intenzione di proseguire gli studi. La Ministra Azzolina ha detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno studente, per ora mi pare il contrario. Spesso in questi giorni si è citato il diritto costituzionale all’istruzione, che in quanto tale, deve essere garantito dallo Stato con ogni mezzo possibile. Mi viene da chiedere alla Ministra: il mio diritto dov’è?”
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