Il decreto “Cura Italia”, convertito in legge la settimana scorsa dal Parlamento è legge dello Stato a tutti gli effetti con le modifiche che sono state apportate nel corso del passaggio al Senato.
Il testo definitivo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 aprile con il numero 27 ed entrerà in vigore il 30 aprile.
Poche, ma significative le misure sulla scuola contenute nella legge.
L’articolo 87, comma 3 ter dispone che la valutazione degli apprendimenti, periodica e finale, oggetto dell’attività didattica svolta a distanza nell’anno scolastico 2019/20, produce gli stessi effetti della valutazione in presenza.
Con l’articolo 120 si incrementano di 85 milioni di euro per il 2020 le risorse destinate all’innovazione digitale e alla didattica laboratoriale e si autorizzano le scuole statali a sottoscrivere, per l’anno scolastico 2019-2020, contratti sino al termine delle attività didattiche (30 giugno 2020) con assistenti tecnici, nel limite complessivo di 1.000 unità, al fine di assicurare anche nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo la funzionalità della strumentazione informatica, nonché il supporto all’utilizzo delle piattaforme di didattica a distanza.
L’articolo 77 autorizza la spesa di 43,5 milioni nel 2020 per consentire alle istituzioni scolastiche ed educative di dotarsi di materiali per la pulizia straordinaria dei locali, nonché di dispositivi di protezione e igiene personale.
Molto importante poi la modifica introdotta al Senato nell’articolo 73: si prevede infatti che le sedute degli organi collegiali delle scuole possano svolgersi in videoconferenza, anche ove ciò non sia previsto nei regolamenti interni.