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Save the children:”in Italia fare figli peggio che in Grecia”

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Se il Niger è all’ultimo posto al mondo per essere madre e l’Afghanistan al penultimo, l’Italia è scesa in 2 anni dal 17° al 21° posto, collocandosi a metà dei 43 paesi più sviluppati, ma alle spalle di Portogallo: 15°, Spagna: 16° e Grecia: 20°. Al primo posto la Norvegia dove fra l’altro  una donna riceve in media  18 anni di istruzione scolastica.
Tra i parametri esaminati per la ricerca: la salute, l’istruzione e lo stato economico e sociale delle madri, compresi indicatori quali la condizione infantile in materia di salute e alimentazione.
Scadente quindi anche le condizioni, i ruoli e i riconoscimenti sociali delle donne italiane: la percentuale delle donne al Parlamento è pari al 21%,  mentre in Afganistan è del 28%, in Angola del 38% e in Mozambico del 39%.
Il loro stipendio medio non va oltre il 49% di quello degli uomini a parità di mansioni, tra i paesi sviluppati fanno peggio solo l’Austria (40%), il Giappone e Malta (45%), mentre invece 2 paesi su 3 registrano una percentuale superiore al 60%.
I moderni metodi contraccettivi sono utilizzati dal  41% delle donne italiane, una percentuale inferiore a quella di paesi come Botswana (42%), Zimbabwe (58%), ma anche Egitto (58%) e Tunisia (52%), e molto distante dall’82% della Norvegia, 4 donne su 5.
L’esperienza della maternità segna distanze ancora maggiori: il 100% delle nascite nel paese scandinavo avviene con l’assistenza di personale medico specializzato, con un rischio mortalità materna pari a 1 su 7.600, mentre in Niger 1 mamma su 16 muore per cause legate alla gravidanza o al parto.