La questione della adozione dei libri di testo non è affatto risolta e, anzi, si sta persino complicando.
Il decreto scuola prevede infatti che, nel caso in cui non le lezioni in presenza non riprendano entro il 18 maggio, i testi in uso saranno confermati anche per il prossimo anno.
Fino a questo momento, però il Ministero non ha ancora emanato la consueta circolare annuale sull’argomento e questo sta creando non poche incertezze fra docenti e dirigenti scolastici.
Il problema però non riguarda solamente la scuola ma anche il mondo dell’editoria che teme che il blocco delle adozioni possa avere ripercussioni significative sui livelli occupazionali nel settore.
Nelle scorse settimane era già intervenuta l’Associazione Italiana degli editori e in queste ore le rappresentanze sindacali dei più importanti gruppi editoriali hanno deciso di scrivere alla Ministra Azzolina per chiedere di occuparsi della vicenda.
“In un anno in cui i cambi saranno comunque molto limitati, data la situazione di emergenze creatasi a seguito dell’epidemia di Covid19 – scrivono i rappresentanti sindacali – il blocco delle adozioni avrà comunque uno scarsissimo impatto economico per le famiglie degli studenti, mentre sarà estremamente oneroso per l’editoria scolastica e per le famiglie dei lavoratori del settore e dell’indotto”.
“Se davvero la volontà del Governo è quella di aiutare le famiglie – aggiungono – chiediamo venga attuata la possibilità di detrarre fiscalmente le spese per l’acquisto di testi scolastici e materiali digitali a essi collegati”.
Ma c’è anche un problema più complesso: “Dopo un periodo in cui gli editori di testi scolastici hanno profuso un impegno non indifferente per fornire materiali per la didattica a distanza alle scuole, ai docenti e agli studenti, il blocco delle adozioni penalizzerebbe ingiustamente il settore senza portare benefici a nessuno dei soggetti coinvolti. Esistono inoltre altri importanti problemi che riguardano il futuro prossimo della scuola italiana come, per esempio, un quadro di depauperamento della popolazione scolastica che, da qui al 2028, vedrà diminuire il numero degli studenti di quasi un milione di unità, con inevitabili ricadute sul settore”.
I rappresentanti sindacali chiedono infine alla Ministra che “venga mantenuto l’attuale sistema di adozione dei libri di testo, lasciando ai docenti la libertà di riconfermare i manuali in essere o di adottare le novità già disponibili sia nella versione cartacea sia in quella digitale”.