La Tecnica della Scuola aveva denunciato qualche settimana fa l’intenzione degli Uffici scolastici di continuare a formare classi con numeri alti di alunni: addirittura, nell’anno del Coronavirus ci potremmo ritrovare con più classi pollaio di prima. Avevamo citato, tra gli altri, il caso di 34 allievi raggruppati, anche in vista del prossimo anno scolastico in un istituto superiore della capitale. Sempre da Roma, alcuni docenti, in servizio nello storico liceo Tasso, hanno deciso di scrivere una lettera aperta.
La lettera-denuncia dei prof del Tasso
Nella missiva, pubblicata da alcuni quotidiani, si parla di soppressione e accorpamenti di classi, a scapito di gruppi più esigui è già affiatati di studenti, anche durante l’emergenza Covid-19. “Abbiamo 11 seconde con 21 studenti in media – dice Massimo Pieggi, professore di religione del Tasso, uno degli estensori della lettera – quest’anno, senza bocciati, tutti ammessi alla terza. Ma sono state attivate solo 9 terze, da 27 studenti. Anche classi da 21 richiederebbero turnazioni per consentire l’uso delle aule più ampie, al fine di assicurare agli studenti il diritto allo studio in presenza in piena sicurezza”.
I motivi degli accorpamenti
Quella delle classi intermedie con un cospicuo numero di alunni ha due motivazioni. La prima si deve alla mancata applicazione del tasso di ripetenza (attorno al 20%), poiché a seguito della didattica a distanza il 99 per cento degli alunni è passato automaticamente alla classe successiva (con corsi di recupero e verifica a partire dal prossimo 1° settembre).
Il secondo motivo è legato alla Nota n. 487 del 10 aprile scorso, con la quale il ministero dell’Istruzione ha comunicato agli Uffici scolastici che gli organici 2020/21 delle classi intermedie della scuola secondaria di secondo grado dovranno essere costituite con un numero medio di alunni non inferiore a 22.
Rimangono ferme, inoltre, le norme sulle formazioni di classi iniziali, a partire dai parametri minimi per la formazione delle prime: 18 all’infanzia, 15 alla primaria, 18 alle medie e 27 alle superiori, tranne le eccezioni o la presenza di disabili, che fanno ridurre il tutto.
No allo smembramento dei gruppi
I professori del Tasso, però, non ci stanno. Anche perchè si continua a parlare, in Parlamento, di cancellazione di classi pollaio: la stessa ministra Lucia Azzolina ha detto, giusto ieri, che verrà ridotto il numero di alunni grazie ai fondi del Recovery fund dell’Ue.
“Per la formazione di relazioni umane ed educative nei gruppi classe sono necessari tempi distesi in presenza – scrivono – . Nella situazione emergenziale dei tre mesi di confinamento sociale è stata possibile una didattica emergenziale a distanza. Smembrare gruppi classe già formati e consolidati, nell’attuale situazione si rivela irrazionale e fortemente contraddittorio “, si legge ancora nella lettera-denuncia.
Cosa accadrà a settembre, con le regole del distanziamento? Al momento, è probabile che le nove terze classi da 27 alunni del liceo Tasso, come tutte quelle sopra i 20 iscritti, vengano divise. Con l’adozione dei doppi turni oppure della didattica a distanza alternata a quella in presenza. Ma è anche possibile che i gruppi di alunni in eccesso vengano accolti in nuovi spazi, con la nomina in questo caso di altri docenti, naturalmente precari.