Il Comitato europeo per la Legalità e la Memoria e l’Associazione per Onorare la Memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia, costituiti entrambe da alcuni familiari di vittime della mafia e da componenti della società civile, di varie regioni italiane, dopo le prese di posizione dei giorni scorsi, intervengono sull’ultimo recente atto vandalico subito dall’IC “G. Falcone”, sito nel quartiere San Filippo Neri (ex Zen) di Palermo.
“Proprio nella mattinata di ieri – dichiarano – è stato scoperto un ennesimo e ripetuto atto vandalico, dopo che i genitori avevano provveduto a ripulire, la scorsa settimana, gli ambienti danneggiati precedentemente”.
“Il reiterato atto vandalico – proseguono – non deve essere visto semplicemente come una bravata di alcuni perditempo, ma un’azione delinquenziale, che mostra il volto della mafia, da una parte, e della delinquenza di bassa leva, dall’altra, per dare un messaggio forte e chiaro di intimidazione”.
Comitato e Associazione, oltre ad esprimere la propria solidarietà nei confronti di tutti i componenti della scuola, denunciano però “l’inoperosità istituzionale, il silenzio e l’assenza del Sindaco di Palermo, che con il suo assessorato competente, oltre che personalmente, avrebbe dovuto agire, già in occasione dei precedenti raid vandalici (dato che questo non è il primo), facendo istallare un valido sistema di allarme, provvisto di telecamere, e far presidiare l’istituto dal corpo dei vigili urbani”.
“Questo silenzio – insistono – sembra volere essere un malefico assenso all’azione criminale dei vandali, controvertendo ciò che il Sindaco da tempo ha sbandierato come vessillo della sua politica, cioè che Palermo è sicura”.