“Noi siamo tecnici che danno indicazioni sulla base di valutazioni scientifiche“.
Così il dr. Miozzo, coordinatore dell’ormai celeberrimo Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che vigila sulla pandemia in Italia.
“L’incontro è stato introdotto dal dott. Miozzo che ha sottolineato l’importanza per il Comitato di acquisire il punto di vista dei sindacati della scuola per poter effettuare l’analisi dei rischi sanitari e definire aspetti organizzativi legati alla ripartenza a settembre, attraverso la fotografia della effettiva situazione del sistema scolastico. (…) Nelle sue conclusioni il dott. Miozzo, nel ricordare lo sforzo straordinario che il servizio sanitario nazionale ha compiuto e sta compiendo per il contrasto all’epidemia COVID-19, ha ribadito la totale disponibilità del CTS ad acquisire le proposte delle organizzazioni sindacali per la predisposizione del Protocollo sulla sicurezza”.
Così il dr. Miozzo (sempre lo stesso, a meno di improbabili omonimi messi entrambi a coordinare il CTS), come emerge dal resoconto FLC-CGIL dell’incontro svoltosi il 2 luglio 2020 a Roma, convocato dal Dipartimento della Protezione civile per affrontare le problematiche connesse alla sicurezza in vista della riapertura delle attività didattiche in presenza, a settembre, in tutte le scuole del Paese.
Qui sorge una domanda.
Ma “tecnici che danno indicazioni sulla base di valutazioni scientifiche”, che bisogno hanno di “acquisire il punto di vista dei sindacati” per effettuare addirittura e niente di meno che l’analisi dei rischi sanitari, quasi che i sindacati annoverino tra le loro fila fior di epidemiologi, di virologi, di immunologi?
Se è uno scherzo, considerando la materia e il coinvolgimento settembrino di milioni di italiani di tutte le età, non fa per niente ridere. Ma proprio per niente.
Ivan Cervesato