Un dirigente scolastico, in pensione da un anno, si candida alle elezioni amministrative per diventare consigliere comunale. Fin qui nulla di male, ma la notizia che ha del paradossale è quella che il Ds per ottenere il migliore risultato possibile ha inviato una e-mail, di natura elettorale, a tutti i docenti della sua ex scuola. E tra questi vi sarebbero anche alcuni docenti che in un recente passato aveva sanzionato disciplinarmente con tanto di contenzioso legale.
L’ex Ds ha dimenticato le sue azioni sanzionatorie
I diretti interessati, a cui è giunta la richiesta di voto, hanno fatto notare che probabilmente il dirigente scolastico, che oggi da pensionato si dedica alle attività civiche, ha dimenticato le azioni di procedimento disciplinare noi loro confronti.
Nei confronti di questi docenti, che aveva sanzionato, è infatti giunta una lettera di richiesta di voto, con tanto di foto del candidato al Consiglio comunale della città in cui ha svolto il ruolo di preside.
Probabilmente l’ex Ds ha pensato che il ricorso al giudice al lavoro del docente, che ha visto annullare le sue sanzioni disciplinari che erano state inflitte, avesse riportato la serenità nelle loro relazioni.
Non considerando che, invece, queste “diatribe” molto spesso compromettono i rapporti umani e non consentono di ripristinare le normali relazioni.
La richiesta di voto inopportuna e ritenuta offensiva
Ecco perchè per i docenti sanzionati la richiesta di voto dal loro ex preside è stata considerata una richiesta inopportuna. Per alcuni, abbiamo saputo, addirittura offensiva.
Così, la richiesta di consenso elettorale potrebbe in questo caso trasformarsi in un boomerang: la sanzione disciplinare, poi venuta meno per la mano del giudice, non si dimentica facilmente.