Manca davvero pochissimo alla riapertura delle scuole ma i problemi non sembrano essere risolti in molti casi: il ritorno a scuola vedrà diversi istituti ancora alle prese con diverse problematiche.
Una scuola su quattro ha problemi a riaprire
A lanciare l’allarme a poche ore prima della riapertura scuole è Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl Scuola: “una scuola su quattro presenta criticità per l’inizio dell’anno scolastico e non riaprirà regolarmente. Ed è una percentuale sottostimata“.
La sindacalista spiega che tali prospettive vengono a costruire un quadro piuttosto incerto per la ripartenza. Un quadro in cui è chiaramente prevista la didattica a distanza: “Questo significa che le tante difficoltà organizzative e logistiche costringeranno i dirigenti scolastici a definire orari a giorni alterni e frequenze parziali, e ricorrendo anche alla didattica a distanza“, prosegue Gissi.
Si badi bene però: la segretaria della Cisl Scuola non tralascia nulla, nemmeno il fatto che anche per la didattica a distanza saranno necessari i docenti: “Non dimentichiamo che anche per la Dad è necessario avere
docenti in cattedra che al momento non sono stati ancora nominati“.
Il riferimento è alle supplenze con le graduatorie provinciali (e gae) che a quanto pare, vedranno un’accelerata proprio in questo week end: quest’anno infatti, ci saranno due fasi, come scritto in precedenza: la prima fase di supplenti da nominare dalle graduatorie provinciali e graduatorie ad esaurimento. La seconda fase da graduatorie di istituto.
Dopo le assunzioni in ruolo andate ben al di sotto delle richieste, per avere i docenti in cattedra o collegati al computer, è necessario che le operazioni di convocazione delle supplenze siano ultimate in fretta.
Convocazioni che, come abbiamo già riferito, saranno svolte in via telematica quest’anno, proprio a causa del covid.
I dirigenti sono realisti: ci saranno problemi
I dirigenti scolatici sono chiaramente consapevoli che sarà una partenza in molti casi a rilento e a scatola chiusa. ci sono i problemi delle aule mancanti, tanto che, solo nel Lazio, 9mila studenti saranno senza aula, dice l’assessore alla Scuola della regione Lazio Claudio Di Berardino.
“All’inizio in molte scuole, sostiene Mario Rusconi dell’Anp Lazio a Skuola.net, “si faranno poche ore per volta oppure si alterneranno le classi”. Soprattutto per la carenza di docenti: “Un fenomeno che – prosegue Rusconi – la politica pare abbia scoperto in questi giorni ma che affligge la scuola da almeno 15-20 anni. E poi ci sono i cantieri ancora aperti per i lavori di cosiddetta ‘edilizia leggera’, per allargare gli spazi e garantire il distanziamento”.