Particolare attenzione va dedicata alla presenza di alunni in possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della Legge 170/2010 e di alunni non certificati, ma riconosciuti con Bisogni educativi speciali dal team docenti e dal consiglio di classe, per i quali si fa riferimento ai rispettivi Piani Didattici Personalizzati. Questo l’estratto delle linee guida sulla DDI che fa riferimento agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
Anche nel Piano scuola 2020 ma già prima, nel verbale di maggio del Comitato Tecnico Scientifico, si fa riferimento alla necessità di garantire agli alunni con bisogni educativi speciali tutte le misure organizzative possibili affinché questi studenti e studentesse possano fare scuola in presenza. La scuola in presenza, cioè, sia per loro la via prioritaria, a meno che una fragilità fisica particolare richieda, a loro tutela, una didattica a distanza.
La Didattica a Distanza
In ogni caso, si progetti, per questi alunni, una didattica individualizzata, anche e a maggior ragione se si dovesse ricorrere alla DaD, stabilendo il carico di lavoro adeguato, oltre che l’adeguata tipologia di compito. Ci si accerti che gli strumenti tecnologici a disposizione degli alunni vadano a compensare le difficoltà di apprendimento. Non a caso si parla di strumenti compensativi, in relazione agli alunni con bisogni educativi speciali. Ad esempio, si offra la possibilità di registrare le lezioni e di riascoltarle in differita, date le criticità, per questi soggetti, dei materiali didattici tradizionali, per lo più scritti. La DAD sia eventualmente trasformata in un punto di forza e attuata con metodologie innovativie di didattica inclusiva.