Si è svolta nella mattinata del 16 settembre la conferenza stampa dei sindacati per commentare la riapertura delle scuole. Con l’occasione, le sigle hanno comunicato che parteciperanno alla manifestazione del 26 settembre Priorità alla scuola
Il segretario della Uil Scuola Pino Turi parte dai numeri: “Sono impietosi. abbiamo calcolato oltre 220 mila precari. La scuola ha mostrato una grande flessibilità e resilienza. E’ riuscita a mettere insieme dirigenti, docenti, personale, studenti e genitori. Basta con le vecchie ricette neoliberiste. Per le supplenze non si applicano le regole di tutela dei diritti. Essendo in gravidanza una docente non può essere nominata, ci hanno detto. Ma stiamo scherzando? “
Sui banchi, Turi dice: “noi avevamo chiesto di ridurre il numero di alunni per classe. Non era importante investire sulle cose, quindi sui banchi. Bisognava investire diversamente. No banchi ma più personale“. Anche il sindacalista Uil Scuola ha aperto al dialogo, pur riconoscendo che la Ministra soffre il dialogo.
Elvira Serafini dello Snals dice: “Noi abbiamo una situazione di 60 mila cattedre vuote dopo le immissioni in ruolo. Anche per il Dsga ci sono problemi. Ancora problemi con le reggenze, dato che mancano dirigenti scolastici. Con l’organico covid non si riuscirà a coprire le esigenze delle scuole. E’ una falsa partenza, nonostante i dati rassicuranti“
Maddalena Gissi, segretaria della Cisl Scuola, invece invita a non vedere la scuola come un isola: “I giovani sono la speranza. Quando in marzo noi abbiamo iniziato a discutere di azioni noi abbiamo parlato dell’anno che verrà. Parteciperemo alla manifestazione del 26 settembre. Sottolineo che non è uno sciopero. Noi non dormiamo la notte per i precari. Non chiedevamo sanatorie per i docenti. Sappiamo che a malapena raggiungeremo 28 mila posti. Ma in cattedra ci sono i precari”. Infine un messaggio alla Ministra: “Possiamo riprendere il dialogo“
Ci saranno cattedre vuote ancora fino a Natale? “Io mi auguro di no ma la complessità del nuovo sistema delle graduatorie preoccupa, aggiunge Gissi. Soprattutto perché in tantissimi casi dopo i reclami dei docenti sono stati ripubblicati uguali. Nel corso dell’anno si tornerà a scorrere. Chi pagherà? Gli alunni, specie quelli che hanno bisogno del sostegno. Situazione critica che ci fa pensare che quest’anno bisognava dare serenità”
L’intervento di Rino di Meglio, coordinatore della Gilda, parla di “numeri non trasparenti. Ma i dati non vengono dati dal Ministero né sulle cattedre vuote né sui banchi. Noi siamo pronti per riprendere il dialogo“. “Se va bene i concorsi si svolgeranno avremo gli insegnanti nuovi il prossimo anno“, ha aggiunto Di Meglio. “Vorrei porre attenzione sulle scuole superiori che stanno facendo poca didattica in presenza. Serve intervenire sulle strutture e poi sull’organico“, conclude Di Meglio.
“La proposta dei sindacati era quella di avere il numero maggiore di insegnanti di ruolo“, ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil: “Non si cerca un colpevole, ma i numeri parlano da soli. Bisogna andare oltre la ripartenza e guardare alle scelte del futuro. Il recovery fund è un momento importante per un investimento straordinario sulla scuola. Possiamo fare quello che serve. La manifestazione del 26 è per la scuola non c’è niente di politico. Anche questo Governo non ha riservato grande attenzione alla scuola.”
I numeri forniti dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda durante la conferenza stampa:
- 84.808 posti di docenti da assumere in ruolo (assunti meno di 30.000)
- 14.142 posti di docenti per l’adeguamento dell’organico di fatto
- circa 80.000 posti di docenti di sostegno in deroga
- Circa 60.000 docenti organico covid
- circa 210.000 posti da coprire con supplenze