“Il Covid ha dimostrato che la scuola statale che costa 8.500 euro a studente non è ripartita; è ripartita invece la scuola paritaria nella quale l’allievo costa 5.000/5.500 euro. Assurdo, ma è così. Parola di numeri”.
Nel Focus si spiega perché in Lombardia il sistema della scuola paritaria ha retto l’impatto con la pandemia, rispetto a quanto previsto: la Regione vanta un pluralismo educativo composto da scuole statali e paritarie e, a differenza delle altre regioni italiani, ha la Dote scuola, che le consente di concorrere con i Comuni, le scuole paritarie e le famiglie nel far fronte al costo medio degli studenti. La Lombardia è la prima regione in assoluto in Italia a favorire il pluralismo educativo. Nel resto della Penisola lo scenario è peggiore (a titolo esemplificativo Lazio, Campania, Sicilia, Puglia) la famiglia non sceglie, la scuola paritaria si vede costretta a chiedere la retta contribuendo a dividere la società tra chi può e chi non può pagare.
Per questo, l’unica soluzione per far ripartire il diritto all’istruzione per tutti, senza discriminazioni, non solo economiche ma, peggio, territoriali, è rivedere le linee di finanziamento del sistema scolastico italiano, introducendo il costo standard di sostenibilità per allievo, pari a 5.500 euro e, come quota capitaria, consentire alle famiglie di scegliere fra la scuola statale e la paritaria.
In questa fase sono in corso di pubblicazione i decreti di distribuzione dei contributi straordinari covid previsti dal Dl Rilancio.
I 180 Mln di euro di contributi previsti per il comparto 0/6 anni e i 120 Mln di euro previsti per il comparto dalla scuola Primaria alla scuola Secondaria di I e di II grado verranno distribuiti alle singole regioni con il criterio dei “nati” e non degli “allievi iscritti”
Pertanto la somma prevista a monte:
· 343 da distribuire per il comparto 0/6 anni
· 350 da distribuire per il comparto scuole primaria, secondaria di I e di II grado
potrà nelle singole regioni presentare delle variazioni che conosceremo con certezza all’atto della pubblicazione dei decreti di distribuzione da parte dei singoli uffici scolastici regionali.
A titolo esemplificativo le scuole dell’Infanzia pugliesi potrebbero ricevere 343 euro ad allievo (considerato il numero dei nati e degli iscritti alle scuole statali e paritarie) mentre le scuole dell’Infanzia lombarde potrebbero vedersi assegnati 114 euro (considerato il numero maggiore di iscritti nelle paritarie), in Veneto circa 90 euro e cosi via. Un criterio di assegnazione che rappresenta un flop, una ingiustizia nell’ingiustizia del tutto gratuita.
Sarebbe stato molto più equo assegnare la somma spettante considerati il numero degli iscritti effettivi (180 Mln/ n.iscritti; 120 Mln/n.iscritti).
Ma le Regioni non possono che adeguarsi e limitarsi a distribuire quanto il centro ha deciso.
Comunque non essendo ad oggi pubblici i decreti per tutte le Regioni, provvederemo ad aggiornare la nostra tabella nei prossimi giorni.
Questo dato non ha carattere rilevante e/o dirimente ai fini degli obbiettivi del Focus che ha una visione ben più ampia rispetto all’emergenza covid e ai relativi fondi straordinari (briciole) incerti nelle somme e nei tempi di erogazione.